Al Filadelfia, per allenare i giocatori, non manca niente. Ma Paolo Vanoli, mai come in questi giorni, avrebbe bisogno di un poligrafo. La cosiddetta macchina della verità, uno strumento che registra diverse caratteristiche fisiologiche di un individuo mentre il soggetto è chiamato a rispondere a una serie di quesiti: così si misurano i cambiamenti emotivi e psichici durante l'interrogatorio. Per tenere monitorati i dati fisici, nel calcio, ci sono strumenti avanzatissimi: si vive, ormai, coi gps incollati al corpo. Ma per i pensieri c'è sempre bisogno dell'aiuto dell'uomo. L'osservato speciale al Filadelfia è certamente Tonny Sanabria, uno di quei giocatori che sta vivendo in una bolla. Il paraguaiano può diventare l'anello di congiunzione fra il passato e il futuro, se fra gli allenamenti in città e quelli a Pinzolo dovesse dimostrare entusiasmo e attaccamento alla causa fuori dal comune. Ma verosimilmente la sua presenza al Toro rappresenta un rimasuglio della gestione Juric.
Sul mercato
Già, perché Sanabria è a tutti gli effetti sul mercato, nonostante sia relativamente fresco di rinnovo di contratto fino a giugno 2026. La scorsa estate era stato sondato in Inghilterra, ma anche Lazio e Milan avevano raccolto informazioni sul suo conto. Mai, però, un affondo. Eppure era reduce da un'annata contraddistinta da 12 gol e 4 assist in 33 presenze in Serie A. Poi il Toro ha scelto di tenerlo, in mancanza di alternative di pari livello, ma Sanabria non ha rispettato le attese: solo 5 le reti realizzate nella passata stagione. Juric lo stimava, ma non avrebbe mai messo la mano sul fuoco per Tonny. Ora invece Vanoli è curioso di conoscerlo, sebbene la situazione sia molto chiara: l'attaccante paraguaiano è un cedibile e il Toro valuterà qualsiasi tipo di offerta, purché vicina ad una cifra che si aggiri intorno ai 10/12 milioni di euro. Non esistono saldi per Sanabria, a maggior ragione in un contesto italiano e non solo di penuria totale per ciò che riguarda le punte di valore.
Al ritiro
L'impegno, nei primi due giorni trascorsi al Filadelfia, non è mancato: Tonny sta bene, è tirato a lucido ed è affascinato dall'impatto positivo del nuovo tecnico. Allo stesso tempo il giocatore tiene le antenne dritte sul fronte mercato: il Parma è sempre alla finestra e potrebbe farsi vivo da Vagnati già nei prossimi giorni. A Torino, poi, Sanabria ha davvero l'opportunità per mettersi in mostra, anche perché al momento non ci sono marcatori degni del suo valore. La rosa a disposizione di Vanoli è ridotta all'osso, soprattutto dietro: Rodriguez, Buongiorno, Djidji e Lovato non ci sono più e i loro sostituti latitano. Così in città saranno protagonisti nelle partitelle i grandi Sazonov e Masina (in attesa, naturalmente, del rientro del totem Perr Schuurs), ma anche tanti ragazzi. A partire da Alessandro Dellavalle (2004), osservato speciale del nuovo mister, passando per Rodrigo Mendes (2005) e Matteo Bonadiman (2006), tutti incaricati di "limitare" Sanabria. A Vanoli non servirà un poligrafo: si fiderà delle sensazioni che Tonny gli trasmetterà.