TORINO - Che sarebbe stata l’estate di Federico Chiesa, nel bene o nel male, lo si era intuito dal primo minuto dopo la fine dello scorso campionato. Molti i fattori in ballo a contribuire alle fibrillazioni intorno all’attaccante esterno: innanzitutto il contratto in scadenza alla fine della prossima stagione, quindi l’aspettativa alta di ingaggio che al momento viaggia poco sopra i 5,5 milioni di euro, poi la vetrina dell’Europeo con la maglia dell’Italia che avrebbe potuto variare la forza dei parametri in campo, quindi il cambio di allenatore alla Juventus con l’arrivo di Thiago Motta che a differenza di Massimiliano Allegri poco tollera i giocatori anarchici, restii dunque a rispettare consegne tattiche e porzioni di campo da occupare secondo meccanismi precisi, studiati in allenamento e non in base a cosa innesca l’istinto. Bene, tutte queste componenti, shakerate nelle settimane vissute da fine maggio a oggi, stanno portando a ciò che si era immaginato.
Ora, partendo dal presupposto che per Chiesa il futuro a Torino è a respiro corto, visto che il suo gioco mal si sposa con le teorie mottiane, tengono banco le piste che potrebbero portarlo a cambiare maglia. In attesa che possa accendersi un interesse all’estero che al momento non si è ancora visto - l’idea Bayern Monaco al momento è rimasta in forma embrionale - sono più che mai vive le strade che portano a Roma e Napoli.