Il termine “tormentone estivo” non ci è mai garbato riferito alle canzonette, figuratevi alle trattative di calciomercato. Anche perché la stessa dinamica che riguarda uno, o poco più, calciatori in ballo tra i grandi club la si può riferire a una marea di gente tra B e C. Insomma, siamo alle prese con la fotocopia di mille racconti che si ripetono puntuali, soprattutto quando le cifre in ballo cominciano a diventare cospicue. Come nel caso, rieccoci, di Teun Koopmeiners, il centrocampista olandese sul cui cartellino l’Atalanta ha appiccato un post-it con scritto a biro il prezzo: 60 milioni. Senza la possibilità di aspettare saldi. Questo, almeno, ciò che ripetono i negozianti bergamaschi che, peraltro, non hanno soverchie necessità di sistemare i bilanci. Poi sì: lo sanno perfettamente loro per primi che “Koop” gradirebbe cimentarsi in un’altra realtà così come non ignorano (almeno non crediamo proprio) come il suo agente abbia già raggiunto un accordo con i dirigenti bianconeri.
Juve, serve un'offerta concreta
La Juventus, certo, fa conto anche su questo per riuscire a inclinare l’asse della trattativa verso Torino, ma sa ovviamente che deve presentarsi con una offerta concreta che non può essere inferiore ai 45 milioni (di cui una parte in bonus “facili”). Solo che, ecco, per mettere assieme questa cifra c’è la necessità di vendere, in ossequio ai dettami della Casa e alle esigenze di un bilancio che deve fare i conti anche dalle perdite derivanti dalla mancata partecipazione alla scorsa Champions Lague. Ma il passato (dicono) ormai non conta (anche se pesa) e quindi Giuntoli si concentra sulle cessioni propedeutiche, a cominciare da quella di Matias Soulè la cui dinamica, peraltro, è speculare a quella di Koopmeiners. Cifre a parte, ovviamente. Eh sì, perché per lui alla Continassa si puntava a incassare 40 milioni ma per ora si è fermi al rilancio del Leicester, che dai 25 più 5 di bonus, avrebbe alzato l’ammontare del bonifi co oltre i 30 milioni.