È forte lui. Ed è forte la tentazione della Juventus. Lui è Antonio Eromonsele Nordby Nusa, punta del Bruges, attaccante norvegese di origine nigeriana che si diverte a dribblare sulla destra e sulla sinistra bruciando tempi e record. La voglia dei bianconeri, di scommettere su questo astro nascente del calcio norvegese, cresce di giorno in giorno. Da tempo gli 007 anche bianconeri hanno iniziato a seguirlo annotando qualità che ingolosiscono non poco. Del resto nel suo Paese, dove ha iniziato a vestire la maglia della Nazionale biancorossa da minorenne, è stato soprannominato “Il Neymar norvegese” per quella sua capacità di saltare l’uomo con naturalezza e sparigliare le carte e per il fatto di giocare esterno offensivo sinistro a piede invertito. Del resto lui stesso, tre anni fa , rispondendo in una intervista disse, con una “discreta” personalità: «Neymar è il mio modello perché crea il caos in campo con il suo dribbling, proprio come me. È uno dei migliori al mondo».
Il predestinato
In realtà Nusa si esprime con la stessa facilità su entrambe le fasce, particolare non trascurabile che invoglia ulteriormente la società torinese a valutare con grande attenzione il suo profilo. Che sia un predestinato lo raccontano i suoi primati: nella massima serie norvegese debutta ad appena sedici anni, segnando la prima rete ad un mese esatto dal battesimo (secondo giocatore più giovane nella storia della Serie A norvegese ad andare in gol) e non scherza nemmeno in Champions, dove si trova sul podio della precocità per quanto riguarda i goleador: il terzo più giovane a trovare la via della rete con la maglia del Bruges ad appena a 17 anni, 4 mesi e 27 giorni contro il Porto (vittoria per 4-0 il 13 settembre 2022), dietro a George Ilenikhena dell’Anversa, in rete a 17 anni, 3 mesi e 27 giorni contro il Barcellona (vittoria per 3-2 il 13 dicembre 2023) e al migliore di tutti, ovvero Ansu Fati che col Barça comanda con il gol segnato a 17 anni, 1 mese e 9 giorni contro l’Inter (vittoria per 2-1 il 10 dicembre 2019).