“Gosens, vieni al Toro!”. Ma è pronto il piano B

Ci sono gli accordi con l’Union (9 milioni per il prestito con obbligo di riscatto) e con il giocatore, che però vuole ancora riflettere

TORINO - Ha chiesto ancora un po’ di tempo, Robin Gosens. Il Torino glielo ha concesso, ma non più di tanto, visto che, come sottolineava giovedì Urbano Cairo, tra una settimana comincia il campionato e l’acquisto dell’esterno è una mossa fondamentale. Ieri il tedesco è sceso in campo nell’amichevole giocata dall’Union Berlino contro la Real Sociedad e ha pure segnato la rete del vantaggio (la partita è finita 1-1) quando mancavano tre minuti alla fine del primo tempo. Il dato è puramente cronachistico, nel senso che non ha un significato particolare per la trattativa, entrata in una fase di stallo per volontà del giocatore quando tutto era stato definito. L’accordo tra l’Union e il Torino c’è: prestito con obbligo di riscatto a 9 milioni, obbligo che scattererebbe nel momento in cui l’esterno avesse giocato la metà delle partite di campionato (dunque, 19). L’accordo tra Gosens e il Torino c’è: triennale a 1,7 milioni, cinquecentomila euro in meno rispetto a quanto percepisce in Germania.

Daniliuc: sì al Torino, ma non in prestito

La trattativa Gosens

A far vacillare il giocatore è soprattutto il suo allenatore, il danese Bo Svensson, che all’Union è appena arrivato dopo tre stagioni positive al Magonza. Ha approvato l’acquisto di Tom Rothe dal Borussia Dortmund, ma è convinto che sia immaturo per un ruolo da titolare al posto di Gosens: lo vede riserva, per adesso. Non è questo il pensiero della società: non a caso, il direttore sportivo Horst Heldt ha lavorato all’intesa con Davide Vagnati. Per convincerlo a rimanere, Svensson ha voluto parlare a quattr’occhi con Gosens, anticipandogli anche la volontà di affidargli la fascia di capitano, ulteriore attestato di stima e fiducia. L’esterno lo ha ringraziato e gli ha promesso di riflettere ancora con attenzione, cosa che sta facendo, prima di decidere se il futuro sarà ancora all’Union o al Torino. In realtà, c’è una terza ipotesi, l’unica che il suo entourage considera percorribile se dovesse saltare l’affare con il club granata: è il Psv Eindhoven. Respinto il tentativo con il Besiktas, escluso fin dall’inizio un ritorno all’Atalanta per volontà, prima di tutto, dei bergamaschi.

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"Gosens, vieni al Toro"

Il Toro le sta tentando tutte per convincere Gosens, perché è chiaro che possiede le caratteristiche ideali per andare a comporre con Bellanova una fortissima coppia di esterni. Oltre a Vagnati, lo hanno chiamato Vanoli, Zapata e lo stesso Bellanova. Il colombiano, che è stato suo compagno nell’Atalanta dal 2018 al 2022, gli ha spiegato quanto sia soddisfatto di aver scelto il Toro un anno fa, di come si stia trovando bene in campo, nello spogliatoio e in città. A tutti Gosens ha ribadito che gli piacerebbe tornare nel nostro campionato e ha ammesso che la proposta di Cairo e Vagnati lo alletta molto. E però rimane il pressing di Svensson a complicare, per adesso, il progetto granata.

Il piano B

Il Torino ha concesso ancora qualche giorno a Gosens, ma intanto si sta giustamente guardando attorno. La prima soluzione conduce a Mitchell Baker, arrivato all’Atalanta dodici mesi fa dal Bayer Leverkusen: sull’olandese c’erano molte aspettative, ma ha faticato a inserirsi e di conseguenza a trovare lo spazio sperato. Il suo nome era stato accostato al Toro già a gennaio. Una seconda possibilità conduce a Ulysses Garcia, portoghese naturalizzato svizzero che il Marsiglia ha acquistato durante la sessione invernale di mercato dallo Young Boys, con cui ha vinto quattro campionati e una Coppa nazionale. In entrambi i casi, il costo del cartellino è inferiore ai 9 milioni necessari per avere Gosens: attorno ai 6 per Bakker, qualcosa di meno per Garcia. Da un po’ di tempo, infine, si vocifera di un interesse per il ventiquattrenne Antonino Gallo, da due stagioni titolare nel Lebcce.

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TORINO - Ha chiesto ancora un po’ di tempo, Robin Gosens. Il Torino glielo ha concesso, ma non più di tanto, visto che, come sottolineava giovedì Urbano Cairo, tra una settimana comincia il campionato e l’acquisto dell’esterno è una mossa fondamentale. Ieri il tedesco è sceso in campo nell’amichevole giocata dall’Union Berlino contro la Real Sociedad e ha pure segnato la rete del vantaggio (la partita è finita 1-1) quando mancavano tre minuti alla fine del primo tempo. Il dato è puramente cronachistico, nel senso che non ha un significato particolare per la trattativa, entrata in una fase di stallo per volontà del giocatore quando tutto era stato definito. L’accordo tra l’Union e il Torino c’è: prestito con obbligo di riscatto a 9 milioni, obbligo che scattererebbe nel momento in cui l’esterno avesse giocato la metà delle partite di campionato (dunque, 19). L’accordo tra Gosens e il Torino c’è: triennale a 1,7 milioni, cinquecentomila euro in meno rispetto a quanto percepisce in Germania.

Daniliuc: sì al Torino, ma non in prestito

La trattativa Gosens

A far vacillare il giocatore è soprattutto il suo allenatore, il danese Bo Svensson, che all’Union è appena arrivato dopo tre stagioni positive al Magonza. Ha approvato l’acquisto di Tom Rothe dal Borussia Dortmund, ma è convinto che sia immaturo per un ruolo da titolare al posto di Gosens: lo vede riserva, per adesso. Non è questo il pensiero della società: non a caso, il direttore sportivo Horst Heldt ha lavorato all’intesa con Davide Vagnati. Per convincerlo a rimanere, Svensson ha voluto parlare a quattr’occhi con Gosens, anticipandogli anche la volontà di affidargli la fascia di capitano, ulteriore attestato di stima e fiducia. L’esterno lo ha ringraziato e gli ha promesso di riflettere ancora con attenzione, cosa che sta facendo, prima di decidere se il futuro sarà ancora all’Union o al Torino. In realtà, c’è una terza ipotesi, l’unica che il suo entourage considera percorribile se dovesse saltare l’affare con il club granata: è il Psv Eindhoven. Respinto il tentativo con il Besiktas, escluso fin dall’inizio un ritorno all’Atalanta per volontà, prima di tutto, dei bergamaschi.

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