Ieri dieci giorni, oggi nove, domani otto. Federico Chiesa aveva tutti i requisiti per diventare il grande intrigo dell’estate della Juventus e, puntualmente, lo è divenuto. Un intrigo che, man mano che la sabbia scorre nella clessidra, si ingrossa sempre più. Il gong si avvicina, la sua situazione non cambia: l’azzurro, alla Continassa, si allena in orari differenti rispetto a quelli del gruppo di Thiago Motta, insieme ai giocatori considerati ai margini del progetto. Chiesa non solletica il gradimento tecnico dell’allenatore bianconero e, semmai, genera pruriti in società per il contratto in scadenza tra meno di un anno, che lo rende un elemento vicino allo svincolo a parametro zero. Da inizio estate a oggi, i ragionamenti intorno al suo profilo non sono mancati. È un giocatore che piaceva e che piace a Conte e a De Rossi, per esempio, che lo vedrebbero bene rispettivamente nel Napoli e nella Roma. Ma l’incastro non è semplice, soprattutto per l’ingombrante stipendio percepito dal giocatore.
Chiesa, la pista che porta al Barcellona
Da un po’ di tempo a questa parte, così, l’agente Fali Ramadani sta sondando anche piste estere, compresa quella che porta al Barcellona. L’influente procuratore nelle ultime ore ha proposto Chiesa ai blaugrana, in cerca di un esterno di qualità dopo il no incassato da Nico Williams. Ma il club catalano, secondo quanto riportato da El Mundo Deportivo e da El Chiringuito, pensa innanzitutto a Rafael Leao come rinforzo principale da regalare ad Hansi Flick, per quanto al momento non sia nelle condizioni finanziarie per tesserare nemmeno Dani Olmo, già acquistato dal Lipsia nei giorni scorsi. Ed è proprio l’allenatore tedesco che spinge per poter lavorare con il portoghese del Milan. Viene considerato decisivo, nello scenario, il buon legame tra la dirigenza blaugrana e Jorge Mendes, anche se non è facile districarsi nell’intreccio di rappresentanti intorno a Leao.