Ma il Barcellona vuole veramente Chiesa?
Pare di sì. O, per lo meno, è in corso un dialogo fra i blaugrana e l'agente di Federico, che lo aveva proposto la scorsa settimana, quando si era sparsa la voce che il Barça era a caccia di un esterno d'attacco.
Il Barcellona, tuttavia, al momento non ha ancora intavolato una discussione con la Juventus. La ragione è semplice: al momento non può tesserare nuovi giocatori. Le stringenti regole del FairPlay finanziario iberico, infatti, bloccano il Barça fino a che non realizza qualche cessione. E, infatti, anche Dani Olmo, in questo momento, non può essere tesserato, nonostante sia stato già acquistato dal Lipsia.
Barcellona, i paletti del FairPlay Finanziario iberico
Sapete perché? In sostanza, la Liga ha fissato un tetto alla massa salariale di un club (legata ai suoi introiti) che non si può sfondare. Quindi, per tesserare Dani Olmo, il Barça deve fare spazio nel monte ingaggi, cosa fattibile con la cessione di Gundogan al City e di Vitor Roque al Betis. Ma Chiesa?
Chiesa è la terza scelta del Barcellona, che voleva Nico Williams (ma costava troppo) e poi Leao (ma il Milan non lo molla se non per l'astronomica clausola da 170 milioni). Chiesa è abbordabile, anche se la Juve non lo molla gratis, ma vuole almeno 20 milioni. Una cifra che il Barça potrebbe anche spendere. Prima, però, deve fare spazio all'ingaggio di Chiesa che chiede 6 milioni netti a stagione (il Barça propone un po' meno, ma con più anni di contratto). Ci riuscirà in tempo per la fine del mercato? Chiesa aspetta, la Juve anche.