Toro, Cuesta per la difesa: Cairo, li spendi otto milioni?

Titolare della Colombia, gioca nel Genk. Non è stato convocato per l'amichevole della squadra belga
Toro, Cuesta per la difesa: Cairo, li spendi otto milioni?© EPA

Esattamente sette giorni alla fine del mercato. Pochissimi per cercare di regalare a Paolo Vanoli due difensori pronti per essere protagonisti in questo Toro. Sul numero di giocatori da prendere, anche Urbano Cairo si è sbilanciato: due innesti servono e due innesti arriveranno. Sostanzialmente saranno due braccetti: un destro e un sinistro. Due pedine, dunque, che contenderanno il posto a Vojvoda e Masina, visto e considerato che Coco viene ritenuto un centrale, la cui alternativa in questo momento è Sazonov (sirene di mercato permettendo, ovviamente). L’ultimo nome a essersi aggiunto al casting è quello di Carlos Cuesta. Classe ’99, colombiano, il ragazzo è di proprietà del Genk. Curiosità: il suo secondo nome è Eccehomo, celebre locuzione latina pronunciata da Ponzio Pilato quando mostrò ai Giudei il corpo flagellato di Gesù. Riferimenti biblici a parte, la valutazione è alta: il club belga chiede circa 8 milioni per lasciarlo andare. E non ci sono spiragli per ottenere un prestito: Cuesta parte solo a titolo definitivo. L’Atletico Nacional, sua vecchia squadra, avrà diritto al 5% degli 8 milioni richiesti dal Genk se l’affare dovesse andare in porto. I contatti si sono infittiti in queste ore, ma il Toro sta cercando di abbassare il prezzo.

Toro, non solo Cuesta

Normale dinamica di mercato, che comunque può portare a dei rischi: con così poco tempo a disposizione un nuovo tira e molla può diventare deleterio. Cuesta sarebbe un rinforzo importante, perché è titolare della Colombia (18 presenze) e per per l’esperienza che ha maturato in Europa: 170 partite nel club belga. Sulla carta, dunque, un giocatore persino più maturo di Coco, che ha alle spalle una sola stagione di Liga. Il colombiano sarebbe l’erede naturale di Djidji, vista la sua predilezione ad agire da centrale destro. Non c’è solo Cuesta, ovviamente, fra i profili identificati da Vagnati. Uno dei nomi più caldi resta sempre quello di Zeno Van Den Bosch: classe 2003, promessa del calcio belga che sta crescendo mese dopo mese all’Anversa. Titolare nelle prime quattro gare di campionato, anche lui non costa poco: 7 milioni. Il pericolo di investire una cifra così alta è legato all’adattamento in Italia: con Zima e Sazonov, elementi simili a Ven Den Bosch per età e curriculum, non è andata così bene. Cuesta, rispetto a Van Den Bosch, ha uno storico di presenze e rendimento decisamente migliore.

Becao e Hajdari

Sul viale del tramonto l’ipotesi Rodrigo Becao, corteggiato in maniera insistente dall’Atalanta, ma anche la candidatura di Robin Hranac che il Viktoria Plzen sta per cedere all’Hibernian. Per il braccetto sinistro, però, le prossime ore possono diventare quelle del risveglio per Albian Hajdari. Lui, sì, ha già dato la parola al Toro, accettando la prospettiva di un quadriennale da 600.000 euro netti a stagione. Il problema, dunque, resta la valutazione del Lugano, che non accetta meno di 6 milioni. Solo se lo svizzero puntasse i piedi, allora lo scenario potrebbe cambiare. Per il momento il clima fra il giocatore e il suo attuale club resta disteso: escluso il cambio a fine primo tempo nella sconfitta contro il Lucerna dell’11 agosto, Hajdari è rimasto un pilastro del Lugano. Ma a lui, classe 2003 con un ottimo piede sinistro, la prospettiva di tornare in Italia dopo la breve parentesi alla Juventus (inizialmente in Primavera, poi in Next Gen) intriga molto. In Svizzera è considerato il nuovo Rodriguez: per struttura fisica, per ruolo e per attitudine all’attento presidio del versante mancino. A Vagnati piace molto, a tal punto che sperava di consegnarlo a Vanoli già a Pinzolo. Troppo tardi, ormai, ma Hajdari può davvero tornare di moda. Con i soldi di Bellanova, d’altronde, non ci sono più giustificazioni per rimandare l’assalto. Anche perché il Toro col Lugano, a luglio, è arrivato a offrire 5 milioni: lasciarsi scappare lo svizzero per un milione rappresenterebbe una beffa, soprattutto perché il mercato soffre la penuria di difensori mancini.

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