Prima regola del mercato: i bei voti si danno a fine agosto, lo scudetto si assegna a fine maggio. Però, al netto di quanto gli imperscrutabili divinità del calcio decideranno nei prossimi otto mesi, la campagna acquisti della Juventus è logica, coerente e promettente. Oltre che lussuosa, perché per acquistare i rinforzi sono stati spesi 221 milioni che, nella nuova contingenza del calcio italiano, sono in proporzione molti di più dei 265 dell’estate di Cristiano Ronaldo. Certo, sono stati bilanciati da un altrettanto vivace campagna cessioni, che è valsa 138 milioni, limando a circa 82 il disavanzo del mercato, ma il messaggio della nuova Juventus di Ferrero, Scanavino e Giuntoli è chiaro e molto in linea con quanto detto dallo stesso Scanavino nella sua intervista a Tuttosport: «Il nostro obiettivo è la sostenibilità, ma non trascureremo in alcun modo la competitività».
Una Juve competitiva
E, in attesa di far quadrare i conti con le entrate della stagione (a partire dalla Super Champions per finire con il Mondiale), è pacifico che la Juventus consegnata a Thiago Motta è altamente competitiva. Ma quello che conta ancora di più è che è coerente con l’idea tattica e strategica del nuovo allenatore. La Juventus ha cambiato il tecnico anche per cambiare in modo radicale il modo di giocare e poi, in sede di mercato, lo ha dotato di tutto quello che serviva per edificare il suo progetto calcistico. Non pochi club (Juventus compresa) pensano di cambiare la filosofia tattica scegliendo un nuovo allenatore, senza mettergli a disposizione i giocatori necessari a realizzarla, quella filosofia. La bontà del lavoro di Giuntoli in questa campagna acquisti è proprio nell’aver cucito la rosa della Juventus in modo sartoriale sulle misure di Thiago. Un vestito destinato a rendere la Juventus più godibile.