Le norme in questione
Le norme a cui ci si riferisce sono contenute nel "Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori" della Fifa. Queste regole, applicate sia dalla Fifa che dalle associazioni calcistiche nazionali affiliate, si applicano a tutti i giocatori nei casi in cui una società ritenga che uno dei suoi giocatori abbia rescisso il contratto di lavoro senza "giusta causa" prima del termine normale del contratto. In tal caso, il giocatore e qualsiasi club che intende assumerlo sono responsabili in solido per un indennizzo dovuto al club precedente. Inoltre, la nuova società può essere soggetta, in determinate situazioni, a una sanzione sportiva che consiste nel divieto di tesserare nuovi giocatori per un determinato periodo. Infine, l'associazione nazionale a cui appartiene l'ex club del giocatore deve rifiutare di rilasciare un Certificato di Trasferimento Internazionale all'associazione in cui è iscritta la nuova società, finché è in corso una controversia tra l'ex club e il giocatore in merito alla risoluzione del contratto.
La nota della FIFA
Sulla questione è arrivata poi anche una nota ufficiale della FIFA: "La FIFA ha preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso del giocatore Lassana Diarra. La FIFA è soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna. La sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare.La FIFA analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente".
"Una vittoria totale"
Cosi' Jean Louis Dupont, avvocato belga gia' protagonista della sentenza Bosman e ora legale di Lassana Diarra, ha commentato la sentenza della Corte di giusitizia europea che ha dato ragione al suo assistito dichiarando "contrarie al diritto comunitario" le norme Fifa sulla rescisione dei contratti. "In un certo senso - aveva detto prima della pubblicazione della sentenza - si tratta di un caso Bosman 2.0", in grado di "porre fine" all'attuale sistema di trasferimenti. La sentenza Bosman, nel 1995, pose fine a qualsiasi tetto all'ingaggio di calciatori comunitari da parte di club dell'Unione europea.
La nota della Fifpro
Così la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, commenta la decisione della Corte di giustizia Ue, che ha dato ragione a Lassana Diarra nel suo ricorso contro le norme Fifa che gli avevano impedito di trasferirsi allo Charleroi dopo aver rescisso il contratto con la Lokomovit Mosca. "La Corte europea - è la nota su X del sindacato - ha stabilito che una parte centrale del sistema di trasferimento della Fifa, in vigore dal 2001, costituisce una limitazione alla concorrenza e una violazione del libero movimento dei lavoratori. A nome dei calciatori professionisti di tutto il mondo, la Fifpro accoglie favorevolmente questo esito". "La Corte - prosegue il sindacato mondiale - ha appena emanato una importante norma sul mercato del lavoro del calcio internazionale, e più in generale dello sport, che cambierà il panorama del calcio professionistico". Il sindacato chiude ricordando che nel contenzioso Diarra-Fifa, la Fifpro e il sindacato europeo (Unfp) "erano schierati contro la Fifa e la federcalcio belga", e aspetta di analizzare "approfonditamente" la sentenza per ulteriori commenti.