Il Marsiglia di Rabiot su Arthur
Le chiacchierate più fitte, a oltre due mesi dall’apertura della finestra di gennaio, si stanno concentrando in direzione Marsiglia, dove De Zerbi non disdegnerebbe l’opportunità di aggregare il play bianconero a un reparto che già conta di un ex bianconero come Rabiot e di un ex obiettivo di mercato come Hojbjerg. L’Olympique, d’altronde, già in estate ha dimostrato di poter contare su importanti fondi da investire, dunque non spaventa l’idea di provvedere a pagare circa metà dello stipendio da 5 milioni netti che il giocatore percepisce alla Juventus.
La via francese, al momento, è la più calda, ma certo non l’unica: contatti proseguono anche con alcuni club di Premier, a partire dall’Everton, e con altri brasiliani, Gremio in primis. Meno probabile un nuovo prestito in Italia, con la stessa Fiorentina in cui aveva militato nella passata stagione (la finale di Conference persa a maggio contro l’Olympiacos coincide con l’ultima partita disputata) più defi lata. Ma nella testa di Giuntoli ci sono altri rebus di mercato che, di tanto in tanto, tornano in auge. Nodi da sciogliere a giugno, se non già a gennaio.
Perché il direttore bianconero, Arthur a parte, in estate è riuscito a piazzare tutti gli elementi in esubero, ma alcuni rischiano di tornare alla Continassa con il più classico degli effetti boomerang. Giocatori come Djalò, che al Porto finora ha collezionato cinque panchine e zero minuti in campo. O come Rugani, appena 65’ con la maglia dell’Ajax tra campionato ed Europa League a fronte ancora di nessuna partita da titolare. O, infine, come Kostic, fermo al momento alla singola frazione disputata in Super Lig con il Fenerbahce agli ordini di Mourinho. Il grattacapo della cessione, nel loro caso, rischia di esser stato soltanto rimandato attraverso la formula del prestito: presto si tornerà a parlare anche di loro.
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