
TORINO - Due città con molte similitudini: “qualcosina”, per esempio, hanno contato nella storia dello sviluppo industriale mondiale. E “qualcosina” hanno combinato anche nella storia del calcio, perfino con la sinistra analogia di due club - lo United e il Toro - segnati da un disastro aereo. Sì, Torino e Manchester non sono certo omologabili ma posseggono tratti comuni e, per quanto ci riguarda nello specifico, un invidiabile background calcistico che hanno incrociato più volte tanto sul campo (è fresca di qualche settimana la vittoria in Champions League della Juventus sul City) quanto sul mercato: una storia comune che in questo mese di gennaio potrebbe arricchirsi di un altro capitolo. Un triplo incrocio, addirittura, che chiamerebbe in causa la Juventus con entrambi i club della città inglese, tanto in entrata quanto in uscita. Nel primo caso il protagonista, manco a dirlo, è Joshua Zirkzee; nel secondo l’uomo in commedia è Douglas Luiz.
Zirkzee, Amorim e la Juve
Cominciamo dall’attaccante olandese, il cui interesse da parte del club bianconero non è certo una novità fin dall’estate scorsa, quando però i combinati disposti tra gli ostracismi del Bologna (indispettito per lo “scippo” di Thiago Motta), i denari della Premier e le scelte degli agenti oliati da generose commissioni lo hanno indirizzato verso lo United. Dove, però, anche lui è rimasto stritolato dall’incredibile negatività che da anni ammorba Old Trafford. A Joshua, per dire il vero, è andata perfino peggio perché è entrato in un vortice di critiche, sia da parte di tifosi e critiche, tali da essere stato definito il settimo peggior attaccante nella storia del club. Neppure il cambio di allenatore, dall’olandese Ten Hag al portoghese Amorim, ha migliorato la situazione. Anzi, nell’ultima sconfitta interna contro il Newcastle, il tecnico portoghese lo ha sostituito al 34’ del primo tempo esponendolo a una contestazione perfino umiliante. Poco importa che poi se ne sia dispiaciuto ("Per Josh è stato un momento davvero difficile ma ho sentito che dovevo fare qualcosa in quel momento, mi dispiace molto per lui") perché ha sancito la definitiva rottura.