Zirkzee e Douglas Luiz, la Juve ha deciso. E Giuntoli annuncia la svolta

Le condizioni del club sull’acquisto dell’attaccante dello United e sull’interesse del City per il brasiliano. Il dirigente si apre su Milik
Mercato Juve, da Zirkzee a Danilo: a gennaio tra all in e exit strategy

TORINO - Due città con molte similitudini: “qualcosina”, per esempio, hanno contato nella storia dello sviluppo industriale mondiale. E “qualcosina” hanno combinato anche nella storia del calcio, perfino con la sinistra analogia di due club - lo United e il Toro - segnati da un disastro aereo. Sì, Torino e Manchester non sono certo omologabili ma posseggono tratti comuni e, per quanto ci riguarda nello specifico, un invidiabile background calcistico che hanno incrociato più volte tanto sul campo (è fresca di qualche settimana la vittoria in Champions League della Juventus sul City) quanto sul mercato: una storia comune che in questo mese di gennaio potrebbe arricchirsi di un altro capitolo. Un triplo incrocio, addirittura, che chiamerebbe in causa la Juventus con entrambi i club della città inglese, tanto in entrata quanto in uscita. Nel primo caso il protagonista, manco a dirlo, è Joshua Zirkzee; nel secondo l’uomo in commedia è Douglas Luiz.

Zirkzee, Amorim e la Juve

Cominciamo dall’attaccante olandese, il cui interesse da parte del club bianconero non è certo una novità fin dall’estate scorsa, quando però i combinati disposti tra gli ostracismi del Bologna (indispettito per lo “scippo” di Thiago Motta), i denari della Premier e le scelte degli agenti oliati da generose commissioni lo hanno indirizzato verso lo United. Dove, però, anche lui è rimasto stritolato dall’incredibile negatività che da anni ammorba Old Trafford. A Joshua, per dire il vero, è andata perfino peggio perché è entrato in un vortice di critiche, sia da parte di tifosi e critiche, tali da essere stato definito il settimo peggior attaccante nella storia del club. Neppure il cambio di allenatore, dall’olandese Ten Hag al portoghese Amorim, ha migliorato la situazione. Anzi, nell’ultima sconfitta interna contro il Newcastle, il tecnico portoghese lo ha sostituito al 34’ del primo tempo esponendolo a una contestazione perfino umiliante. Poco importa che poi se ne sia dispiaciuto ("Per Josh è stato un momento davvero difficile ma ho sentito che dovevo fare qualcosa in quel momento, mi dispiace molto per lui") perché ha sancito la definitiva rottura.

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Zirkzee, parla Giuntoli

Quella, appunto, in cui sta cercando di inserirsi la Juventus per riportare in Italia l’attaccante olandese. I primi contatti (nonostante le logiche smentite tattiche di Giuntoli che ieri ha ammesso che "Si deve stare alla finestra visto l’infortunio di Milik", per la prima volta definito “infortunato” ) sono già stati avviati e in conseguenza di essi ci si è incagliati sul primo ostacolo: lo United non è disposto a cedere l’olandese in prestito secco, ma vuole inserire un obbligo di riscatto per un cartellino che gli è costato 42 milioni. Opzione che i dirigenti bianconeri non prendono in considerazione. Ma siamo, appunto, solo alle prime schermaglie di una trattativa che avrà sviluppi e molti incastri.

Douglas Luiz-City e la cessione Fagioli

Primo fra tutti quello che porta a Kia Joorabchian, agente di Zirkzee ma anche - attenzione - di quel Douglas Luiz per il quale sono arrivati i primi sondaggi dal Manchester City. Tra i vari guai che affliggono Guardiola, infatti, c'è anche quello di sostituire un pezzo da novanta come Rodri (va a sapere com’è che la tattica non basta, senza giocatori forti...) e il nome del brasiliano bianconero attizza non poco, anche in relazione a quanto ha mostrato in Premier con l’Aston Villa. Alla Juventus nicchiano, sia perché il progetto originario è quello di cedere Fagioli (plusvalenza netta) e non vorrebbero accorciare troppo la coperta a centrocampo, sia perché lo stesso City ha proposto il prestito che non è per nulla gradito a Torino.

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Juve-Milan: asse caldo per Tomori

Siamo comunque solo ai preliminari del corteggiamento che attesta l’intrigante intreccio di mercato tra Torino e Manchester. Per quanto riguarda la difesa, invece, l’asse più caldo è quello con il Milan per Tomori ("Un giocatore interessante - ha ammesso Giuntoli - ma bisogna rispettare le esigenze degli altri. Il mercato di gennaio è particolare"): anche qui, a prescindere dalle valutazioni di Conceiçao, balla la solita formula tra diritto e obbligo di riscatto. Per ammorbidire (e rassicurare) i rossoneri, la Juve ha comunicato che eserciterà il diritto per Kalulu: 13 milioni più 3 di bonus.

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TORINO - Due città con molte similitudini: “qualcosina”, per esempio, hanno contato nella storia dello sviluppo industriale mondiale. E “qualcosina” hanno combinato anche nella storia del calcio, perfino con la sinistra analogia di due club - lo United e il Toro - segnati da un disastro aereo. Sì, Torino e Manchester non sono certo omologabili ma posseggono tratti comuni e, per quanto ci riguarda nello specifico, un invidiabile background calcistico che hanno incrociato più volte tanto sul campo (è fresca di qualche settimana la vittoria in Champions League della Juventus sul City) quanto sul mercato: una storia comune che in questo mese di gennaio potrebbe arricchirsi di un altro capitolo. Un triplo incrocio, addirittura, che chiamerebbe in causa la Juventus con entrambi i club della città inglese, tanto in entrata quanto in uscita. Nel primo caso il protagonista, manco a dirlo, è Joshua Zirkzee; nel secondo l’uomo in commedia è Douglas Luiz.

Zirkzee, Amorim e la Juve

Cominciamo dall’attaccante olandese, il cui interesse da parte del club bianconero non è certo una novità fin dall’estate scorsa, quando però i combinati disposti tra gli ostracismi del Bologna (indispettito per lo “scippo” di Thiago Motta), i denari della Premier e le scelte degli agenti oliati da generose commissioni lo hanno indirizzato verso lo United. Dove, però, anche lui è rimasto stritolato dall’incredibile negatività che da anni ammorba Old Trafford. A Joshua, per dire il vero, è andata perfino peggio perché è entrato in un vortice di critiche, sia da parte di tifosi e critiche, tali da essere stato definito il settimo peggior attaccante nella storia del club. Neppure il cambio di allenatore, dall’olandese Ten Hag al portoghese Amorim, ha migliorato la situazione. Anzi, nell’ultima sconfitta interna contro il Newcastle, il tecnico portoghese lo ha sostituito al 34’ del primo tempo esponendolo a una contestazione perfino umiliante. Poco importa che poi se ne sia dispiaciuto ("Per Josh è stato un momento davvero difficile ma ho sentito che dovevo fare qualcosa in quel momento, mi dispiace molto per lui") perché ha sancito la definitiva rottura.

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