TORINO - Non sarà la 24 ore di Le Mans, ma questa 48 ore della Juve qualche emozione è destinata a regalarla lo stesso. Domani sera a mezzanotte chiude il mercato ed entro il gong il direttore tecnico Cristiano Giuntoli avrà preso il difensore che manca per riempire il vuoto lasciato da Bremer e Cabal e parzialmente riempito da Veiga. Il problema resta quello delle risorse, altrimenti l’operazione “difesa da puntellare” si sarebbe conclusa da tempo. Invece dover reperire un giocatore valido con la formula del prestito senza obbligo di riscatto sui 30 milioni ha complicato al quanto i piani. Non ci fosse stato questo handicap sarebbe stato preso al volo uno tra Tomori del Milan e Silva del Benfica. Invece niente da fare perché i due club non hanno accettato l’idea di privarsi di un elemento di valore senza la certezza di incassare quel prezzo del cartellino a giugno. Ecco il motivo per cui la ricerca si è protratta sino quasi al fotofinish, vedendo nel finale quattro nomi: Kelly del Newcastle, Coppola del Verona, Kristensen dell’Udinese e Goglichidze dell’Empoli. Si è cercato di convincere il club inglese per il solo prestito e alla fine si è arrivati a un compromesso: obbligo di riscatto condizionato a obiettivi facili per una cifra di 17 milioni (visite entro domani). Per gli altri tre profili la Juventus sarebbe stata disposta all’acquisto, agevolato da un pagamento dilazionato. In tutti e tre i casi non si sarebbe arrivati alla doppia cifra.
