Pagina 2 | Cambiaso diventa l’ultimo “acquisto” Juve: in estate però sarà addio

TORINO - Potrebbe essere una forzatura ma in realtà non lo è nemmeno così tanto. Per quanto concerne questa finestra del mercato di gennaio alla voce acquisti la Juventus potrebbe scrivere il nome di Cambiaso. Perché? Semplice. Un paio di settimane fa il club bianconero aveva di fatto trovato l’intesa con il Manchester City per la cessione del terzino espressamente voluto niente meno che dal tecnico Pep Guardiola. Il club inglese aveva trovato l’accordo sia con l’entourage del giocatore che con la società bianconera. Per la Juventus 60 milioni di euro più bonus mentre al terzino veniva riservato un contratto di cinque stagioni più una opzione per la sesta con un ingaggio quasi raddoppiato, a sfiorare i sei milioni. Tutto fatto ma l’operazione si è dovuta cristallizzare a queste condizioni per renderla poi operativa per il prossimo campionato alla luce del fatto che, nel frattempo, lo stesso City aveva speso più del previsto per tre innesti (Marmoush, Khusenov e Reis).

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Cambiaso-City: quando si chiude

Dunque Cambiaso passerà al Manchester City questa estate, dopo il Mondiale per Club che si svolgerà a cavallo di giugno e luglio negli Stati Uniti d’America. Fino a quel momento dunque Thiago Motta potrà utilizzare Andrea, che ha dimostrato di essere uno dei giocatori tatticamente più intelligenti nella rosa della Continassa, in linea con i principi di gioco del tecnico italobrasiiano. Un allenatore che ama i calciatori capaci di interpretare in maniera elastica il proprio ruolo. E infatti più volte, durante il corso delle partite, si è visto Cambiaso partire da terzino per poi trasformarsi in mezzala piuttosto che addirittura trequartista incursore. Perché ha nel proprio Dna la visione della giocata capace di rompere gli schemi e l’equilibrio in campo. Non è un caso se la sua intelligenza tattica va di pari passo con una capacità di analisi superiore alla media: appena arrivato a Torino si è subito integrato e mostrato a proprio agio anche nelle interviste, senza subire nessun tipo di pressione.  

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Cambiaso ai box, ma le alternative non mancano

Ora Cambiaso è ai box per curarsi un problema alla caviglia con cui ha dovuto convivere per oltre un mese grazie anche all’ausilio di antidolorifici. Il problema però, legato alla mobilità dell’articolazione, rischiava di innescarne altre per via di una postura che era forzata e così ha deciso di fermarsi per guarire e curarsi in maniera piena e definitiva. Possibile che Cambiaso possa restare in tribuna per altre due settimane, in modo da poter rientrare poi al meglio senza rischiare nuove ricadute. Nel frattempo le fasce potranno essere occupate da Savona, che va gestito per via della pubalgia, McKennie, che ha dimostrato di potersi esprimere con profitto in questo ruolo sia a destra che a sinistra, quindi lo stesso Weah, che quando si sgancia diventa un’arma in più, lo stesso Veiga, capace di svolgere non solo il ruolo di difensore centrale, e Alberto Costa, acquistato proprio in questa sessione di mercato. Dunque Andrea può concentrarsi sulla sua guarigione senza fretta perché le alternative non mancano. E chissà che nel momento topico della stagione, la primavera, quella in cui si dà un indirizzo preciso alla rotta, il bianconero non torni a essere il valore aggiunto che si è visto nelle prime partite. 

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Cambiaso-City: quando si chiude

Dunque Cambiaso passerà al Manchester City questa estate, dopo il Mondiale per Club che si svolgerà a cavallo di giugno e luglio negli Stati Uniti d’America. Fino a quel momento dunque Thiago Motta potrà utilizzare Andrea, che ha dimostrato di essere uno dei giocatori tatticamente più intelligenti nella rosa della Continassa, in linea con i principi di gioco del tecnico italobrasiiano. Un allenatore che ama i calciatori capaci di interpretare in maniera elastica il proprio ruolo. E infatti più volte, durante il corso delle partite, si è visto Cambiaso partire da terzino per poi trasformarsi in mezzala piuttosto che addirittura trequartista incursore. Perché ha nel proprio Dna la visione della giocata capace di rompere gli schemi e l’equilibrio in campo. Non è un caso se la sua intelligenza tattica va di pari passo con una capacità di analisi superiore alla media: appena arrivato a Torino si è subito integrato e mostrato a proprio agio anche nelle interviste, senza subire nessun tipo di pressione.  

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