«Il mio sogno più grande da bambino era debuttare in prima squadra. Ma appena l’ho raggiunto ho cominciato a inseguirne altri». E per raggiungerli si allena a correre sempre di più e sempre più veloce, Enzo Barrenechea. Ha sempre corso dietro al suo sogno calcistico, il ventiduenne centrocampista centrale argentino in prestito dalla Juventus al Frosinone, anche quando per inseguirlo ha dovuto lasciare indietro, come un ciclista in fuga, la famiglia, spostandosi da Cordoba a Rosario per entrare nelle giovanili del Newell’s Old Boys e poi al Sion. Se l’è cavata da solo, ma prima di coronare il sogno lui e la sua famiglia hanno voluto riunirsi a Torino, dove Barrenechea è arrivato nel 2020, e non si sono più separati. Tanto che trovare casa a Frosinone non è stato immediato, come racconta in spagnolo: «Se posso preferisco, ma mi faccia pure le domande in italiano e se vuole posso anche rispondere in italiano. Mi sento pronto».
Ha dimostrato di essere subito pronto anche in campo: primo allenamento con il Frosinone il 16 agosto, primi minuti contro il Napoli il 19 e poi subito titolare contro Atalanta e Udinese.
«Sì, sto molto bene, sto giocando e sono molto contento».
Fuori dal campo come va, ha già trovato casa?
«Sì, siamo entrati nella casa nuova una settimana fa. C’è voluto un po’ di tempo a trovarla perché ci serviva una casa grande visto che siamo in cinque, ho con me tutta la mia famiglia, i miei genitori, mio fratello e mia sorella».
Quanto è importante per lei la famiglia?
«Sono andato presto a vivere da solo, quando avevo 13 anni e sono entrato nelle giovanili del Newell’s Old Boys e poi al Sion: ho sempre vissuto da solo. Però la famiglia per me è tutto e stare con loro è tutta un’altra cosa, mi dà qualcosa in più. Quando sono passato alla Juve mi hanno raggiunto tutti a Torino e da allora non ci siamo più separati».
Sarà felice che da Torino l’hanno raggiunta a Frosinone anche Soulé e Kaio Jorge.
«Sì, sono molto contento che Kaio e Mati mi abbiano raggiunto qui a Frosinone. Con Mati ci siamo conosciuti alla Juve e siamo come fratelli, anche le nostre famiglie sono diventate molto amiche e mangiamo spesso l’asado tutti assieme. Con lui e Kaio qua sto ancora meglio».
Le hanno chiesto consiglio prima di scegliere il Frosinone anche loro?
«Sì, sia Kaio che Mati mi hanno chiamato, visto che io sono stato il primo a venire qua. Abbiamo parlato del fatto che potevano venire anche loro e mi hanno chiesto un po’ di informazioni, ma ho solo risposto alle loro domande senza insistere per convincerli».
Lei come ha preso la decisione di trasferirsi al Frosinone?
«Ho parlato con la Juve, con il Frosinone e assieme alla mia famiglia ho deciso di venire qua perché mi è sembrata la società ideale per continuare a crescere. Il mister e lo staff possano aiutarmi a migliorare e sono molto felice di essere qui».
