Inter, occhio a Stankovic se Inzaghi non svolta

Dejan ha lasciato la Stella Rossa dopo aver vinto tutto in Serbia. De Zerbi non sembra il profilo ideale a campionato in corso
Inter, occhio a Stankovic se Inzaghi non svolta© /Ag. Aldo Liverani

MILANO - Simone Inzaghi non rischia il posto ma, nelle tre gare che dividono l’Inter dalla sosta per lasciare spazio alle Nazionali, dovrà imprimere una svolta al rendimento avuto fino a questo punto dalla squadra. Il calendario è disseminato di trappole (Toro a San Siro quindi doppia trasferta a Plzen e Udine) ma lo snodo che propone la stagione è già alquanto importante per le ambizioni del club in campionato (fondamentale fare 6 punti per restare attaccati al treno scudetto) e per assicurarsi, quanto meno, un posto in Europa League nella speranza che arrivi un assist dal Bayern col Barça per tenere viva la fiamma pure per la qualificazione agli ottavi di Champions. In tal senso all’Inter sono molto realisti: ovviamente il bersaglio grosso resta la coppa più importante (la qualificazione agli ottavi sarebbe preziosissima anche per gli introiti societari) ma nessuno disdegna l’altra competizione dove la squadra ha i mezzi per provare ad arrivare in fondo, come fatto nella prima stagione con Conte allenatore.

Fiducia confermata

I dirigenti, negli “Stati Generali” convocati ad Appiano per fare il punto dopo la sconfitta con il Bayern, hanno ribadito piena fiducia a Inzaghi, invitando la squadra ad avere più attenzione nelle situazioni di gioco e più cattiveria nello sfruttare le occasioni. Anche l’allenatore ha però responsabilità per quanto sta succedendo comunque ieri i dirigenti non hanno percepito uno scollamento tra chi sta in panchina e i giocatori, nonostante il fisiologico malcontento per la piega che hanno preso gli eventi e i “mal di pancia” di qualche giocatore (Lautaro, Barella, Brozovic) che ha evidenziato parecchio nervosismo nelle ultime gare.

Contratto fino al 2024

Steven Zhang è stato puntualmente informato dai dirigenti su quanto accaduto, ma la fiducia del presidente è stata dimostrata con i fatti questa estate quando ha voluto prolungare il contratto all’allenatore fino al 2024. Decisione non certo presa alla leggera, alla luce dell’attenzione che Suning dà al monte-ingaggi dei tesserati. Questo peserebbe anche nel malaugurato caso in cui si dovesse studiare un piano B a Inzaghi, da approntare nel caso in cui la squadra dovesse continuare la sua caduta libera. A oggi l’Inter non ha mai pensato ad altri allenatori, ma il mercato non può proporre molto. Pochettino, per i costi che comporta, è inarrivabile, mentre De Zerbi - tecnico sempre piaciuto al ds Ausilio - per caratteristiche non sembra l’allenatore ideale per prendere una squadra in corsa, al netto del fatto che l’Inter gioca ormai da anni col 3-5-2, sistema di gioco molto lontano dalle idee tattiche dell’ex condottiero dello Shakhtar Donetsk. Più facile, nel caso, che l’Inter vada su un allenatore meno “dogmatico” e su un profilo gradito alla piazza, identikit che risponde alla perfezione con quello di Dejan Stankovic che ha lasciato la Stella Rossa dopo aver vinto tre campionati consecutivi oltre a due coppe di Serbia. Grande ex che, c’è da scommetterci, risponderebbe signorsì alla chiamata del club con cui ha vinto il Triplete. Ma tutti all’Inter si augurano che il presente (e il futuro) sia con Inzaghi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...