Skriniar-Inter ai rigori, la vicenda è un tormentone

Attesa per la prossima settimana la risposta alla proposta di rinnovo. Marotta, che pensava di chiudere già un mese fa, non va oltre i 6 milioni: ora è dentro o fuori
Skriniar-Inter ai rigori, la vicenda è un tormentone© /Ag. Aldo Liverani Sas

MILANO - Beppe Marotta contava di chiudere la pratica entro la partita di Bergamo, 13 novembre, ovvero prima che la stagione di club andasse in letargo causa Mondiale. I tempi per il rinnovo di Milan Skriniar si sono invece dilatati e la vicenda sta assumendo i connotati del più classico tormentone di mercato. Per fortuna (di Simone Inzaghi) in questi giorni ci si allena e non si gioca, considerato quanto abbiano fatto male al giocatore i travagli estivi legati al corteggiamento del Paris-Saint Germain. Skriniar ha vissuto un inizio di stagione horror e, non a caso, il suo rendimento in campo è lievitato proprio quando sono state riassorbite le cicatrici estive. Ora, in un caso o nell’altro, quando si riprenderà a giocare, la situazione sarà delineata. Già per la prossima settimana è atteso l’incontro decisivo tra le parti. Da tempo Roberto Sistici, procuratore del difensore centrale, ha ricevuto l’offerta dell’Inter, pari a 6 milioni più bonus, che non è lontana dalla richiesta della controparte (7 milioni) e, anche per volontà di Marotta e Piero Ausilio, è arrivato il momento di trovare una sintesi. Gli indizi portano a pensare che alla fine arriverà la firma tanto sospirata: mai, da inizio stagione, Skriniar ha dato motivo di far pensare che non voglia proseguire il matrimonio con il club nerazzurro e probabilmente i tempi sono stati dilatati dalla volontà, da parte dell’interessato e del suo entourage, di esaminare con attenzione pro e contro di un accordo destinato comunque a segnarne la carriera anche perché, non va dimenticato, l’Inter non ha voluto che fossero inserite clausole rescissorie nel rinnovo.

Inzaghi e la chiarezza

Motivazioni, quelle di Skriniar, comprensibili per un giocatore che si trova di fronte a un bivio tanto importante, ma antitetiche a quelle di Inzaghi che ha chiesto espressamente chiarezza sul fronte rinnovi. L’allenatore è rimasto scottato da quanto accaduto a inizio stagione (dove tutti i centrali titolari, per un motivo o per l’altro, non erano settati sulle questioni di campo) e non vuole che a gennaio si riviva lo stesso film, anche perché tra campionato (lo scontro diretto con Napoli il 4, nella prima gara dopo la sosta) e Supercoppa (il 18 a Riad col Milan) l’Inter si giocherà molto. Tra l’altro, anche se nessuno all’Inter si è mai posto il problema, in linea teorica ci sarebbe anche da trovare un sostituto di Skriniar in caso di mancato rinnovo perché, a quel punto, sarebbe impensabile non incassare nulla dal cartellino avendo, chi guida l’area tecnica, l’input da parte della proprietà di incassare 60 milioni entro il 30 giugno. In tal senso, tutto fa pensare che il jolly nel taschino di Marotta e Ausilio corrisponda all’identikit di Denzel Dumfries - protagonista di un ottimo mondiale e tra i big quello considerato più sacrificabile -, anche se, come sottolineato, questo prescinde da possibili discorsi che potrebbero aprirsi su Skriniar. Detto male, una sua cessione - anche a cifre lontanissime dagli 80 milioni che l’Inter voleva in estate dal Psg - porterebbe anche a rivedere i piani su Dumfries.

Smalling e Djidji caldi

In ottica estiva, sicuramente ci sarà qualche scossone in difesa, alla luce del fatto che, oltre a Skriniar, sono in scadenza De Vrij, D’Ambrosio mentre Acerbi va riscattato (Darmian invece prolungherà per due anni). Anche per questo motivo, l’Inter ha iniziato a scandagliare il mercato degli svincolati individuando - in base a chi uscirà - un paio di possibili alternative. La prima, evidentemente legata alla coppia Acerbi-De Vrij, riguarda Chris Smalling che ha il contratto in scadenza a giugno e che, anche nel caso in cui scattasse la clausola per prolungare con la Roma per un’altra stagione, avrebbe comunque l’ultima parola. L’inglese è stato offerto e piace per carisma e adattabilità nel ruolo e questo, unito ai precedenti legati a Dzeko e Mkhitaryan, fa aumentare le suggestioni. In binario con il rinnovo di D’Ambrosio c’è un altro obiettivo a parametro zero, ovvero Koffi Djidji che è assistito da Paolo Busardò, agente che negli ultimi tempi ha lavorato molto con Ausilio: un buon motivo che deve invitare a tenere le antenne dritte sulla pratica, in assenza di rinnovo con il Toro.

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