Anche lei però passò da Milano a Torino, dall’Inter alla Juventus.
«La mia storia è diversa. Diciamo che i veri juventini erano all’Inter, Pellegrini e Trapattoni. Nonostante io avessi il contratto in essere ancora di un anno, mi misero in condizione di andare via. Lo strappai quel contratto! E rinunciai ad un miliardo e passa delle vecchie lire. Non volli niente, zero! Poi restai un mese e passa senza squadra. Disputai gli Europei dell’88 e mi chiamò Boniperti. Andai da lui a Torino e mi chiese di firmare per i bianconeri. Ricevetti solo quella offerta. Se non avessi detto di sì, non avrei potuto giocare. Quindi non è vero che andai dall’Inter alla Juve, ci fu una pausa, dove sostanzialmente ero libero, prima che firmassi per i bianconeri».
Come venne accolto a Torino?
«Boniperti mi disse: “Erano tanti anni che ti aspettavo. Avevo provato più volte ad acquistarti dall’Inter, ma non mi avevano mai detto di sì”. Mi fece sentire quindi subito a casa».
E i tifosi invece?
«Tutto tranquillo, mi accolsero da Dio».
Inter-Juve del prossimo anno. Cuadrado si guadagna un rigore dubbio e il Var non interviene. Come la prendono i tifosi?
«I nerazzurri sperano di vedere lo stesso calciatore della Juve, quello che lotta su tutti i palloni, magari litiga pure con gli avversari e si prende anche cura della squadra».