MILANO - Bomber vero. Secondo marcatore di tutti i tempi dell’Inter. Spillo nerazzurro, ma pure bianconero. Alessandro Altobelli sul finire degli anni ’80 ha vissuto una situazione simile a quella di Juan Cuadrado, ma a parti esattamente invertite.
Tanto che dopo undici stagioni a Milano, si trasferì a Torino, sponda bianconera. L’ex attaccante comprende dunque la scelta del colombiano: «Il suo approdo all'Inter è stata una sorpresa, ma ormai il calcio è cambiato, non fa più quel certo effetto, ci sta tutto, ecco».
Potrà essere una pedina utile per Inzaghi?
«Cuadrado ha sempre fatto la sua parte. Può ricoprire il ruolo di terzino basso o di ala alta. È un giocatore che salta l’uomo, dà l’anima quando gioca, forse si deve controllare di più quando è sul campo. Ma a parte la provenienza, che ripeto, non si deve più guardare, non ci sono motivi per criticare il suo arrivo».
I tifosi però non sembrano così felici del suo ingaggio, proprio perché è stato l’anima della Juve e spesso l’immagine della rivalità con l’Inter.
«Loro sono quelli che magari esprimono i giudizi più velocemente. E al primo impatto non apprezzano forse un trasferimento di un calciatore che va dalla Juve all’Inter, o viceversa. Uno però poi ci pensa, guarda il tipo di giocatore, se la sua squadra ne ha bisogno, se quel ragazzo è uno che può rendere. La provenienza magari può essere difficile da accettare, ma lo si deve fare».