Inter spaccata sull'attaccante: Inzaghi da una parte, Ausilio dall'altra

Dopo le delusioni Lukaku e Scamacca, la dirigenza preferirebbe una scelta mentre il tecnico altre: intanto il casting continua

Prima Lukaku, un destro degno del miglior Rocky che ha fatto perdere l’equilibrio per almeno un paio di settimane. Quindi la beffa su Scamacca, con il giocatore che ha preferito l’Atalanta. L’Inter a meno di due settimane dalla prima di campionato si ritrova ancora senza uno degli attaccanti con cui completare un reparto dove Lautaro Martinez sarà il punto fermo, Thuram la novità da scoprire e Correa - se rimarrà - la solita incognita. Ovviamente Lukaku ha stravolto la strategia del mercato nerazzurro, spiazzando tutti. Per il belga c’era un budget e un sacrificio economico condiviso anche dalla proprietà; per qualunque altro giocatore ci sono invece dei paletti posti da Zhang che condizionano ogni mossa e che rischiano, come accaduto con Scamacca, di non permettere ai dirigenti di rilanciare oltre una determinata soglia.

E' vero che in organico ci sono comunque tre attaccanti, ma è chiaro che sul fronte attaccante l'Inter si trovi in difficoltà. Marotta (tornato a Milano in anticipo), Ausilio, Baccin e Zanetti ieri pomeriggio si sono recati ad Appiano Gentile per fare il punto con Inzaghi dopo l’allenamento. Un summit di mercato per cercare di tranquillizzare il tecnico - la priorità era prendere il portiere e Sommer è stato finalmente acquistato - e capire senza fretta quale strada intraprendere.

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Inter, le scelte per l'attacco

La scelta dell’attaccante sarà fondamentale, per questo la dirigenza si prenderà altre ore per valutare. Sul tavolo principalmente tre nomi con quello di Balogun dell'Arsenal sempre vivo - è il preferito di Ausilio da tempo - e in prima fila: l’Arsenal lo vuole vendere, ma chiede più di 40 milioni. L’Inter pensa a un’offerta che fra base e bonus potrebbe avvicinarsi ai 35, aggiungendo un’importante percentuale sulla futura rivendita. Di certo Balogun non disdegna la soluzione interista e ieri ha ammiccato postando una stories di Ronaldo il Fenomeno con la maglia nerazzurra.

Lo statunitense però non è una prima punta e infatti ecco l'opzione Beto, il “9” fisico che conosce la Serie A, profilo gradito a Inzaghi, e che rimpiazzerebbe per caratteristiche Scamacca: l'Udinese, con cui i canali sono aperti grazie all'affare Samardzic-Fabbian, lo valuta però 30 milioni.

Infine Morata, l’uomo sponsorizzato da tempo da Inzaghi come ideale successore di Dzeko, ma sul quale la dirigenza continua a nutrire dubbi di natura economica (e pure di età, compirà 31 anni a ottobre contro i 22 di Balogun e i 25 di Beto). Non bisogna escludere nomi nuovi - Taremi (Porto) oppure occasioni di metà agosto in poi -; così come la possibile l’accoppiata se dovesse partire Correa: Balogun più Beto (o un ariete) o Beto più Alexis Sanchez (svincolato e in attesa di una chiamata).

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Prima Lukaku, un destro degno del miglior Rocky che ha fatto perdere l’equilibrio per almeno un paio di settimane. Quindi la beffa su Scamacca, con il giocatore che ha preferito l’Atalanta. L’Inter a meno di due settimane dalla prima di campionato si ritrova ancora senza uno degli attaccanti con cui completare un reparto dove Lautaro Martinez sarà il punto fermo, Thuram la novità da scoprire e Correa - se rimarrà - la solita incognita. Ovviamente Lukaku ha stravolto la strategia del mercato nerazzurro, spiazzando tutti. Per il belga c’era un budget e un sacrificio economico condiviso anche dalla proprietà; per qualunque altro giocatore ci sono invece dei paletti posti da Zhang che condizionano ogni mossa e che rischiano, come accaduto con Scamacca, di non permettere ai dirigenti di rilanciare oltre una determinata soglia.

E' vero che in organico ci sono comunque tre attaccanti, ma è chiaro che sul fronte attaccante l'Inter si trovi in difficoltà. Marotta (tornato a Milano in anticipo), Ausilio, Baccin e Zanetti ieri pomeriggio si sono recati ad Appiano Gentile per fare il punto con Inzaghi dopo l’allenamento. Un summit di mercato per cercare di tranquillizzare il tecnico - la priorità era prendere il portiere e Sommer è stato finalmente acquistato - e capire senza fretta quale strada intraprendere.

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