© www.imagephotoagency.itNon esistono conferme alle voci raccolte in Argentina su una presunta volontà di cominciare a guardarsi intorno da parte di Paulo Dybala. Si ricomincia da qui e qualsiasi altro punto di partenza per ragionare sul futuro della Joya non corrisponderebbe al vero. Dopodiché, fermo restando il rapporto che rispettosamente lega l’argentino alla Juventus, il mercato fa i suoi giri e tiene in serbo eventuali sorprese. Perché non sarà un tema da perderci il sonno in questi giorni, ma il tifoso magari si chiede: se fosse rottura - e i segnali mancano per il momento - dove potrebbe andare a giocare il ’93 di Laguna Larga? Chiamatelo un giochino per provare ad anticipare ipotetiche mosse dei top club d’Europa su Dybala, giacché non esistono trattative in corso con nessuno.
Le possibili destinazioni di Dybala
Però Paulo a parametro zero è occasione ghiottissima per chi lo stima da sempre e non ci penserebbe un istante a prenderlo e portarlo a casa. E allora, giusto per non fare nomi: Inter, Barcellona, Tottenham. Tre società i cui dirigenti al nome della Joya un sobbalzo ce l’hanno. Di quei sussulti che se ne fregano della portata economica dell’investimento, anche perché in questo caso tra i sette vizi capitali non c’è partita: inevitabile sarebbe il peccato di gola, visto che l’argentino si trasferirebbe a parametro e a parte l’ingaggio bisognerebbe “solo” accordarsi con il suo entourage per le commissioni, trattare sui premi, i diritti d’immagine e questioni consimili. Però il grosso - lo stipendio - sarebbe alla portata. L’autofinanziamento, parola chiave della gestione Suning, significa evitare spese folli, ma garantire una decina di milioni l’anno a Dybala non pare una prospettiva utopistica.
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