Juve-Dybala, a febbraio giù la mask: lo scenario possibile

La Joya e il club bianconero presto attesi da una scelta chiave sul futuro: e Marotta vigilia
Juve-Dybala, a febbraio giù la mask: lo scenario possibile© Alessandro Falzone/Agenzia Aldo Liverani sas

Contrariamente a quanto vorrebbe la tradizione, a carnevale le maschere cadranno. Anche se per la verità già adesso non è che Paulo Dybala e la Juventus, nella persona dell’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, stiano camuffando più di tanto le proprie idee e il proprio umore. La Joya ha anche evitato di “mettersi” la Dybala Mask dopo il gol all’Udinese, per fare in modo che si vedesse bene il suo disappunto. E se dopo la partita ha effettivamente mascherato il gesto (ma con una maschera così grottesca - la ricerca dell’amico in tribuna - da essere immediatamente percepita come tale), ha anche esplicitamente detto «Non devo dimostrare nulla». Ovvero l’esatto contrario di quanto dichiarato da Arrivabene una settimana prima, nel prepartita di Roma-Juventus: «Abbiamo detto che ci saremmo seduti di nuovo con i giocatori a febbraio, anche per prenderci il tempo di valutare. Ognuno deve dimostrare di valere il valore che gli si dà. Vale per tutti, poi chi porta la 10 della Juventus deve rendersi conto del peso della maglia».

Dietro front

Quali maschere possono ancora cadere, dunque? Quelle che nascondono le definitive decisioni di Dybala e della Juventus, ammesso che le abbiano già maturate. Se così non fosse, però, è sulla base del confronto, o dei confronti, di febbraio che le matureranno. E a quel punto non potranno più nasconderle, se non forse in modo solo formale. Intanto è chiaro che se Dybala e la Juventus erano «vicinissimi alla firma» il 20 ottobre, Pavel Nedved dixit, ora sono molto più lontani. A portarli quasi alla scrivania era stata un’offerta da 8 milioni netti all’anno (uno in più rispetto all’ingaggio attuale), più 2 di bonus legati al rendimento: bonus che, se raggiunti in entrambi i primi due anni, sarebbero diventati fissi per il resto della durata del contratto. Un po’ il riesplodere della pandemia di Covid, con la minaccia (poi diventata realtà) di nuove limitazioni al pubblico negli stadi, un po’ i problemi fisici della Joya, un po’ la cautela dettata dall’inchiesta sulle plusvalenze, a dicembre la Juventus ha però rinviato i discorsi sul rinnovo (anzi, su tutti i rinnovi, non solo quello dell’argentino) a febbraio. E contestualmente ha fatto capire a Dybala che quell’intesa quasi raggiunta sarebbe stata da rivedere: non in termini per lui migliorativi.

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