Juve, Coman stella rimpianta

L’attaccante ha vinto con il Bayern il suo decimo titolo consecutivo. Un record incredibile che alimenta il rammarico bianconero per averlo perso: lasciò la Juve nel 2015 perché non giocava
Juve, Coman stella rimpianta© EPA

TORINO - La Juventus, Massimiliano Allegri e i giovani... del futuro. I calciatori, cioè, che militano nell’Under 19 e nell’Under 23 bianconera o in altri club e che potrebbero a breve affacciarsi in pianta stabile nell’organico della prima squadra juventina. Impossibile, però, non pensare anche ai giovani... del passato. Quei talenti che in bianconero ci hanno giocato per davvero, in prima squadra, e proprio agli ordini del tecnico livornese. Ma che, appena possibile, sono andati all’estero perché convinti che i tempi della gavetta e delle eccessive prudenze fossero già terminati e fossero invece maturi quelli per la titolarità in pianta stabile. E le partite da protagonista. E i gol decisivi. Un nome, e cognome, su tutti: Kingsley Coman. Alias: il più grande rimpianto bianconero, se si pensa al calciomercato dell’ultimo decennio. Essì perché l’attaccante francese, ora 25 enne, lasciò - stremato e trepidante - il club nell’estate del 2015. Lo lascio praticamente a stagione già iniziata. Andò al Bayern Monaco perché «fidati di me, ti faccio giocare mica stai a marcire in panchina» gli disse niente meno che Pep Guardiola. Mentre in casa Juventus - allora era in corso la gestione Marotta-Paratici - ci pensarono un attimo, ma poi decisero che «sì, a malincuore, ma è meglio monetizzare».

Coman, rimpianto Juve

Infatti, in data 30 agosto, ecco il comunicato ufficiale: «Juventus Football Club comunica di aver perfezionato l’accordo con la società tedesca FC Bayern München per la cessione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2017, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Kingsley Coman a fronte di un corrispettivo di 7 milioni. Il contratto prevede la facoltà per il Bayern di esercitare, entro il 30 aprile 2017, il diritto di opzione a fronte di un corrispettivo di 21 milioni, pagabile in due esercizi». Facoltà che venne esercitata. Pareva un affarone ai tempi.

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