Agnelli spiega il futuro Juve. Chiellini, Allegri, Del Piero e i dirigenti: ecco cosa pensa

È forte l’ansia per lo strapotere della Premier, che può cancellare il valore del resto del calcio europeo
Agnelli spiega il futuro Juve. Chiellini, Allegri, Del Piero e i dirigenti: ecco cosa pensa© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Il più grave errore che può commettere il calcio europeo è sottovalutare lo strapotere economico della Premier League che potrebbe assorbire risorse e quindi talenti, prosciugando tutte le altre leghe. Il divario che si aprirà nel prossimo ciclo triennale è talmente ampio che sarà in grado di inghiottire i migliori giocatori del mondo, impoverendo tecnicamente i club di Spagna, Germania, Francia e ovviamente Italia, rendendoli meno competitivi nelle coppe europee. Non solo, con i calciatori più famosi attratti inesorabilmente dalla maggiore ricchezza, la Premier League innescherà un circolo virtuoso per lei, vizioso per noi, di aumento dei guadagni: se ho i migliori, ho lo spettacolo migliore, quindi vendo i diritti televisivi internazionali a prezzi migliori impoverendo gli altri campionati da cui potrò prendere i migliori talenti, e così via. Nel giro di un decennio la Premier League potrebbe diventare la Nba del calcio, ovvero la concentrazione mondiale dei migliori, riducendo a competizioni marginali Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1, oltre a monopolizzare la Champions League.

Andrea Agnelli ha lanciato un grido d’allarme, ieri a Milano, che in realtà è una semplice fotografia di quello che sta succedendo sotto il naso dell’Uefa e delle principali leghe nazionali. La Premier League vale 4 miliardi di euro all’anno di diritti televisivi. La Serie A non arriva al miliardo. Quando immaginate una trattativa di mercato provate a pensare al rapporto di 4 a 1 nel potenziale economico di un club inglese rispetto a uno italiano. Oltre al crescente appeal che la Premier esercita per la sua visibilità mondiale, curata con una strepitosa strategia di marketing, iniziata una decina di anni fa e portata avanti in modo magistrale da una Lega in grado di fare sistema. Il che significa che quando si riuniscono intorno a un tavolo, i dirigenti inglesi non pensano a come fregare l’un l’altro, ma a come fregare le altre leghe, tutti uniti e con l’unico obiettivo di allargare la torta da dividersi, non di beccarsi una fettina più grande del vicino.

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