Juve, Bremer marcatore super nei duelli: è lui l'erede di Chiellini

Si è esaltato in una difesa a tre nel Toro di Juric, ma Allegri è sicuro: top anche a quattro
Juve, Bremer marcatore super nei duelli: è lui l'erede di Chiellini© Getty Images

«Ora si chiamano centrali, ma accanto a uno stopper serve un libero», ha più volte dichiarato Massimiliano Allegri per spiegare che in una coppia di centrali difensivi deve essercene uno aggressivo, forte nei duelli (lo stopper, termine che designava il controllore del centravanti quando si marcava a uomo) e uno più attento alla copertura degli spazi e più abile nell’impostazione (il libero, che senza compiti di marcatura copriva i compagni e avviava il gioco). Oggi i difensori devono saper fare tutto, ma eccellere in tutto è raro e allora serve almeno chi eccelle in un aspetto e chi in un altro. La Juventus, che ha perso in una sola estate il maestro dei corpo a corpo, Giorgio Chiellini, e un suo possibile degno erede come Matthijs De Ligt, aveva bisogno di un altro “stopper” da affiancare a Leonardo Bonucci, forse il centrale moderno più vicino all’ideale di libero. Ecco perché ha scelto Gleison Bremer. Il venticinquenne brasiliano ex granata, lanciato da Walter Mazzarri e poi costantemente cresciuto, si è esaltato nell’ultima stagione, tanto da essere eletto miglior difensore del campionato.

E si è esaltato proprio nei duelli che il gioco di Ivan Juric gli proponeva in continuazione, dai quali è quasi sempre uscito vincitore. Compresi quelli con il suo nuovo compagno Dusan Vlahovic. Una crescita impetuosa avvenuta quasi sempre giocando in una difesa a tre (eccezione il periodo con Marco Giampaolo in panchina): Allegri però è convinto che il brasiliano abbia tutto per confermarsi in un assetto con due centrali. E conosce già bene la Serie A, il che non guasta. Trovato il suo stopper, la Juventus non aggiungerà altri difensori al gruppo in partenza per gli Stati Uniti, dove affronterà Chivas Guadalajara il 22 luglio, Barcellona il 26 e Real Madrid il 29: partite che serviranno anche a vedere all’opera Federico Gatti, anche se non certo a dare un giudizio definitivo su di lui, a un mese dall’inizio della preparazione. Anche dalle impressioni suscitate (anche in allenamento) dal ventiquattrenne azzurro potrebbe dipendere la decisione della Juventus di aggiungere un altro centrale ai quattro attuali (Bonucci, Bremer, Gatti e Rugani).

In quel caso la scelta potrebbe ricadere su Nikola Milenkovic, a un anno dalla scadenza con la Fiorentina, che lo valuta 15 milioni, e con il cui procuratore, Fali Ramadani, la società bianconera ha parlato anche di lui quando manifestava il proprio interesse per Koulibaly (altro assistito dell’agente macedone). Una decisione eventuale che porterebbe a un nuovo derby d’Italia sul mercato, perché anche Milenkovic piace da tempo all’Inter e i contatti fra Ausilio e Ramadani sono sempre stati costanti. Nel progetto interista, uscito Ranocchia e ceduto Skriniar, il serbo e Bremer avrebbero dovuto comporre con De Vrij e Bastoni un quartetto di centrali da far ruotare, più D'Ambrosio e Dimarco a completare il sestetto. Piano saltato, ma Ranocchia andrà rimpiazzato e Milenkovic, per la sua situazione contrattuale, rimane un obiettivo importante.

L'Inter un tentativo lo farà, ma per muoversi avrà bisogno di di incassare: il nome per aprire le danze rimane quello di Pinamonti (valutato fra i 17 e i 20 milioni). Discorso a parte per Skriniar, perché l'Inter, perso Bremer, ragiona sulla possibilità di tenerlo: lo slovacco ha già l'accordo per prolungare, a mercato chiuso, il suo contratto in scadenza nel 2023, con annesso aumento dell'ingaggio. Il Psg non ha più rilanciato dopo l'offerta da 53 milioni più 7 di bonus e se non cedesse Kimpembe al Chelsea, che si sta muovendo su Koundé del Siviglia, potrebbe bloccarsi. E l'Inter, perso Bremer, difficilmente accetterà offerte al di sotto di 70 milioni per Skriniar. Non significa che resterà a Milano, ma l’Inter ci pensa: anche perché potrebbe non essere semplice arrivare a Milenkovic...

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