Pogba ko, le mosse sul mercato: Allegri deve modificare la Juve

Rabiot non si muove più e si accelera per Paredes. Fagioli non parte in prestito, McKennie chiamato al salto di qualità
Pogba ko, le mosse sul mercato: Allegri deve modificare la Juve© /Ag. Aldo Liverani Sas

TORINO - La sfortuna non è prevedibile e spesso si accanisce nel modo peggiore: la Juventus del rilancio poggia le basi sulla qualità e l’esperienza dei nuovi acquisti, sulle magie di Angel Di Maria e sulla voglia di rivincita di Paul Pogba. Ma una delle due colonne si deve fermare e l’infortunio inesorabilmente modifica i piani bianconeri a vari livelli. Massimiliano Allegri non è tipo che si lascia travolgere dagli eventi: pragmatico, prende atto e guarda avanti, sfruttando le risorse a disposizione. Ma qualcosa cambierà. Per esempio la situazione di Adrien Rabiot, il cui desiderio di cambiare aria verrà frenato dalla dirigenza juventina, perché a questo punto ancor più indispensabile in questa prima parte di stagione senza Polpo, da mezzala sinistra o anche largo sulla fascia. Ora il francese è in ritiro con la Juve Under 23 nel bergamasco e ieri si è regolarmente allenato agli ordini del tecnico Brambilla ed è parso piuttosto sereno, anche con foto social in compagnia dei ragazzi dell’U23 (che chiama “i miei ragazzi” in una storia di Instagram). Trattenere Rabiot a questo punto diventa fondamentale, perché a volte le porte scorrevoli del destino possono rivoluzionare una stagione: l’ex Psg, che non è andato negli Stati Uniti in tournée per motivi personali non legati a infortuni o mercato, passa da possibile plusvalenza con la valigia in mano a prima opzione per sostituire il connazionale. Restano aperte le questioni contrattuali, dato che Rabiot è in scadenza di contratto a giugno 2023 con i suoi 7 milioni netti di stipendio all’anno e i discorsi sul rinnovo non sono stati nemmeno impostati. Ma, anche in questo caso, gli scenari in continua evoluzione possono modificare pure le strategie di mercato.

Centrocampo Juve, le esigenze di Allegri

Intanto Allegri deve fare i conti con esigenze tecniche e numeriche nel reparto. L’infortunio di Pogba non cambierà il destino degli esuberi: è notizia di ieri la risoluzione contrattuale con Ramsey, mentre per Arthur è solo questione di trovare l’incastro giusto per la cessione. Gli altri centrocampisti non si muovono (a meno di offerte irrinunciabili che non sembrano all’orizzonte al momento) e anzi la Juve può accelerare su Leandro Paredes: al Conte Max serve per dare un’alternativa a Manuel Locatelli in cabina di regia e anche per poter eventualmente sganciare l’azzurro da incursore. Con l’argentino le rotazioni in mediana sarebbero complete e a quel punto, pur nell’insostituibilità di un elemento come Pogba, il reparto sarebbe a posto: aumenterebbe l’importanza di Weston McKennie, al quale Allegri chiede un ulteriore salto di qualità in questa stagione. Stesso messaggio per Denis Zakaria: lo svizzero dovrà sgomitare per un posto. E alle spalle dei titolari crescono i giovani: Allegri li segue in ritiro e, a fronte del problema fisico di Pogba, può decidere di congelare le uscite in prestito. Su tutte quella di Nicolò Fagioli, nella passata stagione a titolo temporaneo alla Cremonese (con promozione in Serie A) e adesso sempre più vicino alla conferma con tanto di rinnovo contrattuale. Serviranno ancora altri appuntamenti tra la dirigenza bianconera e gli agenti del giocatore, ma la strada è tracciata. E rimarranno pure i 2003 Miretti e Soulé.

Allegri dovrà disegnare una Juve differente

Allegri dovrà affrontare la partenza della nuova stagione, particolarmente delicata considerando il calendario compresso per il Mondiale, senza poter contare sulla versatilità di Pogba e dovrà così disegnare una Juventus differente con la mediana a tre come base sulla quale lavorare e riferimento tattico, ma con l’idea di poter variare sistema in corso d’opera adattandosi alle caratteristiche dell’avversario di turno e alle necessità tecnico-tattiche. In questo senso arrivare a Paredes è fondamentale per avere un punto di riferimento davanti alla difesa in grado di dettare i tempi e far girare velocemente il pallone. Il tecnico livornese insiste sulla rapidità dei passaggi e sulla verticalità, per non perdere un tempo di gioco: l’assenza di Pogba peserà, ma la Juventus ha le armi per affrontare l’emergenza.

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