Juve, due scosse in fretta per spegnere l’allarme: campo e mercato

Il flop con l’Atletico figlio anche dei carichi di lavoro precedenti, ma Allegri vuole più cattiveria e attenzione. E medita cambi. Serve anche intervenire sul mercato per affrontare emergenza infortuni e tre mesi ipercompressi, di importanza decisiva
Juve, due scosse in fretta per spegnere l’allarme: campo e mercato© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Beep, beep, beep, beep. I quattro trilli d’allarme fatti suonare dall’Atletico Madrid in casa Juventus, casa nel vero senso della parola visto che si giocava al centro sportivo della Continassa, non possono passare inosservati a una settimana dall’inizio della stagione. Non devono neanche scatenare il panico, sia chiaro: la squadra bianconera è apparsa visibilmente imballata ed era facile rintracciare nei movimenti lenti e monoritmo dei giocatori le tracce di un lavoro pesante svolto nei giorni precedenti, come sia Danilo sia Allegri hanno confermato dopo la partita. La Juventus vista nella prima ora dell’amichevole di Pasadena contro il Real Madrid (prima dei cambi massicci, cioè), aveva suscitato per esempio un’impressione decisamente migliore.

Tre mesi cruciali

Premesso questo e confidando che due giorni di riposo (ieri e oggi) e allenamenti più leggeri facciano sì che a ferragosto si presenti davanti al Sassuolo una Juventus fisicamente brillante, la brutta sconfitta con l’Atletico e la situazione critica legata agli infortuni (ieri si è aggiunto Szczesny, ne parliamo a pagina 11) fanno sì che alla squadra bianconera serva una scossa. Anzi, due, una in campo e una sul mercato. Scosse più che mai necessarie in questa strana stagione, la cui prima parte sarà ipercompressa dalla pausa mondiale di novembre e dicembre e avrà dunque un peso specifico maggiore del solito. Tra il debutto ufficiale del 15 agosto e il 13 novembre, giorno dell’ultimo impegno prima dello stop, la Juventus giocherà 21 partite mentre nella passata stagione nello stesso periodo aveva disputate 16 (il campionato era inziato una settimana più tardi e dopo il 6 novembre c’era stata una sosta). Tre mesi difficoltosi come quelli iniziali di un anno fa, costati un handicap in campionato che aveva reso vana, se non per la qualificazione Champions, la rincorsa messa in atto da dicembre, in questa stagione costerebbero ancora più cari perché ci sono in palio 9 punti in più. Non solo: tra martedì 6 settembre e mercoledì 2 novembre sono in programma tutte e sei le giornate della fase a gironi di Champions League (l’anno scorso la quinta si era disputata a fine novembre e la sesta a inizio dicembre), dunque in meno di tre mesi da oggi la Juventus si giocherà l’accesso agli ottavi. Ecco perché servono scosse in campo e sul mercato.

Atteggiamento e assetto

La buona notizia per i tifosi è che coloro preposti a darle, quelle scosse, Massimiliano Allegri e Federico Cherubini, ne sono pienamente consapevoli. «Con il Sassuolo ci saranno tre punti in palio e l’atteggiamento sarà sicuramente diverso», ha detto domenica Allegri, evidentemente non soddisfatto dell’attitudine mostrata contro i Colchoneros: «Dobbiamo essere più cattivi nei contrasti e bisognava essere più attenti sulle palle inattive», ha infatti proseguito. Messaggio recepito, a giudicare dai propositi social di Leonardo Bonucci e Angel Di Maria: «Si è chiusa la parte di precampionato che serviva a preparare la stagione. Da mercoledì si volta pagina e si deve cominciare a fare la Juventus», ha scritto il capitano e sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso il Fideo, aggiungendo una dichiarazione di fiducia nel progetto di cui leggete a pagina 11. La svolta, però, dovrà passare dai social network al campo. Dove Allegri potrebbe non limitarla all’atteggiamento e all’attenzione dei suoi giocatori: il passaggio alla difesa a tre visto con l’Atletico potrebbe anche avere un seguito. Privo dei due centrocampisti abili nell’inserimento della rosa, Pogba e Mckennie (e l’infortunio del Polpo pare aver tolto ai compagni anche un po’ dell’entusiasmo portato dal suo arrivo, altro lavoro per Allegri), il tecnico potrebbe cercare più spinta sulle fasce, coprendo con tre centrali le spalle a Cuadrado e Alex Sandro (o Kostic, in arrivo) e dando loro massima libertà di aggredire, con Di Maria libero di svariare attorno a Vlahovic.

Centrocampo senza incursori

Le scelte di Allegri però dipenderanno anche dall’altra scossa di cui la Juventus avrebbe bisogno: quella sul mercato. Che potrebbe risolvere, ad esempio, il citato problema della contemporanea indisponibilità di Pogba e McKennie (destinata a durare almeno fino a inizio-metà settembre, dunque per le prime cinque giornate di campionato e per la prima di Champions League). Come? Fornendo un altro incursore come Frattesi, per il quale il Cherubini è tornato a muoversi negli ultimi giorni, affiancando la trattativa a quella per Paredes (di entrambe parliamo a pagina 7). Per la scossa sul mercato, però, servono soldi e la Juventus (che, non va dimenticato, ha anticipato a gennaio per l’acquisto di Vlahovic parte del budget estivo) deve muoversi con attenzione per rientrare nei parametri Uefa che di anno in anno diventeranno sempre più stringenti, portando il limite di spesa per la squadra (cartellini, ingaggi, commissioni) dal 90% dei ricavi fissato per la stagione 2023-24 al definitivo 70% nel 2025-26. Attenzione altrettanto grande è però necessario prestarla al campo: perché i ricavi dipendono anche dai risultati. Anzi, dipendono molto dai risultati, soprattutto quelli che permettono di qualificarsi alla prossima Champions League (fermo restando che l’obiettivo bianconero in questo campionato è riconquistare lo Scudetto) e quelli che consentono di andare avanti in quella di questa stagione.

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