Juve-Depay, si tratta: il decreto crescita possibile chiave per l’accordo

Ostacolo maxi-ingaggio, ma i presupposti per chiudere l'operazione ci sono. Le alternative: Martial e Muriel
Juve-Depay, si tratta: il decreto crescita possibile chiave per l’accordo© Marco Canoniero

Passi avanti. Anzi, passi incontro: quelli che stanno muovendo la Juventus e Memphis Depay, o meglio l’entourage dell’attaccante olandese. Per ora quelli necessari a parlarsi e valutare la possibilità di un passaggio in bianconero del neo numero 25 del Barcellona (il 9 che aveva indossato nella passata stagione lo ha ceduto a Robert Lewandowski). Perché le parti muovano anche i passi verso un tavolo dove sedersi e firmare il relativo contratto serve un po’ di tempo, e serve soprattutto trovare un accordo, ma i presupposti perché l’operazione si concretizzi ci sono.

La strategia

La Juventus, è noto, cerca un attaccante, che possa giocare al posto di Vlahovic quando il serbo avrà bisogno di rifiatare, ma anche assieme a lui. Meglio ancora se come esterno sinistro del tridente, dunque anche come vice Chiesa. Vero che per ricoprire quella posizione in attesa del ritorno dell’azzurro è in arrivo Kostic, ma il serbo può giocare anche più arretrato e comunque dà del ruolo un’interpretazione da esterno puro, che va sul fondo e crossa. Depay sarebbe più vicino a Chiesa - anzi, superiore almeno finora - in termini di efficacia realizzativa. Proprio il feeling con il gol, sempre in doppia cifra nelle ultime cinque stagioni, ne fa una credibile alternativa a DV9 pur essendo più una seconda punta che un centravanti, ruolo che può comunque ricoprire e ha già ricoperto. Detto dell’aspetto tecnico-tattico, l’operazione è in discesa per quanto riguarda la trattativa con il Barcellona: arrivato in Catalogna un anno fa da svincolato, Depay ha firmato un biennale e dunque a giugno se ne andrebbe di nuovo da svincolato. Il Barça è per questo pronto a liberarlo gratis (o per un piccolo indennizzo che, visti i rapporti tra i club, non sarebbe un problema) anche per abbassare il monte ingaggi. Eccolo, il motivo per cui Depay e la Juventus non si sono ancora seduti al tavolo per firmare, nonostante quanto detto finora: l’ingaggio.

Il nodo ingaggio

L’olandese parte da una richiesta attorno ai 9 milioni di euro che, almeno al netto, sarebbe superiore di 2 milioni allo stipendio percepito dal giocatore di cui dovrebbe essere il vice, Dusan Vlahovic. Alla società bianconera costerebbe in realtà qualcosa in meno grazie ai benefici del decreto crescita (a patto di firmare almeno un biennale, ma visti i 28 anni di Depay non sarebbe un problema), ma comunque troppo: sia per il bilancio sia per gli equilibri dello spogliatoio. Dunque si discute e si discuterà di questo, al tavolo delle trattative, e per arrivare all’intesa servirà un ridimensionamento importante delle richieste da parte del giocatore: ipotesi tutt’altro che improbabile, visto che certe cifre sarebbero comunque difficili da ottenere ovunque. La Juventus deve comunque tenere d’occhio, come sempre, la concorrenza della Premier League: il Manchester United alla ricerca di un attaccante, il Chelsea, che deve sostituire Timo Werner, passato al Lipsia, e il solito Tottenham di Conte e Paratici.

Le alternative

Così la società bianconera non perde di vista le alternative. Una delle quali gioca proprio nel Manchester United e il cui nome è stato fatto nel corso dei colloqui riguardanti Adrien Rabiot: Anthony Martial, rientrato ai Red Devils dal prestito al Siviglia. Due le controindicazioni: è fermo per un problema muscolare (nulla di grave, ma tra il 15 e il 31 agosto ci sono 4 partite) e prima di cederlo lo United vorrebbe capire il futuro di Cristiano Ronaldo. L’altra pista porta a Luis Muriel, l’ostacolo da superare è la valutazione di 15 milioni fatta dall’Atalanta.

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