Depay e Paredes, perché la Juve vuole anche loro

Il messaggio che John Elkann ha lanciato alla squadra il 4 agosto scorso a Villar Perosa non era di circostanza. Quando il Signor Exor afferma "vogliamo una Juve all'altezza del suo passato", intende dire ai bianconeri che non possono più sbagliare. Per questo la società vuole anche l'olandese e il regista: per mettere a disposizione di Allegri un organico che sia sempre più competitivo. Sperando che gli infortuni non si moltiplichino
Depay e Paredes, perché la Juve vuole anche loro

TORINO - Depay e Paredes, le operazioni in corso sul mercato Juve, rafforzano la convinzione maturata sinora seguendo le manovre di Arrivabene e Cherubini: la società non intende lasciare nulla di intentato per assicurare ad Allegri un organico sempre più competitivo. Sono trascorsi soltanto dodici giorni dalle parole che John Elkann ha pronunciato a Villar Perosa, davanti alla squadra riunita ed è presumibile che quel discorso la squadra se lo sia sia stampato bene in testa: "Il picco del decennio sotto la presidenza di Andrea è stato eccezionale, abbiamo scritto una storia in cui siamo stati la squadra al mondo con più campioni del mondo e abbiamo vinto tutte le coppe che c'erano da vincere. Ora vogliamo una Juve che sia all'altezza del suo passato".

Pogba, Di Maria, Bremer, Kostic: l'uno dopo l'altro hanno scandito una strategia di rafforzamento inaugurata in gennaio con l'operazione Vlahovic, sapendo che il miglior "acquisto" sul mercato di gennaio 2023 sarà Federico Chiesa. La vittoria sul Sassuolo ha fugato alcune delle perplessità scaturite dal cappotto preso alla Continassa nell'amichevole del 7 agosto con l'Atletico Madrid che di amichevole aveva avuto poco o nulla, allontanando semmai definitivamente l'ipotesi del ritorno a Torino di Morata. Certo, non ci volevano proprio gli infortuni di Pogba e Di Maria, soprattutto pensando a quanto bene abbia debuttato l'argentino in campionato sino al momento in cui è stato costretto a fermarsi. Lo stop del campione del Sudamerica ha rinfocolato le polemiche sulla preparazione atletica dei bianconeri, sulla tournée nordamericana e su quanto i muscoli della squadra possano reggere l'urto di 21 partite in tre mesi, fra campionato e coppe. Ma questo è un altro discorso. La Juve deve essere più forte di tutto, è il mantra societario. Tocca alla squadra e al tecnico metterlo in pratica.

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