Juve, serve un regista

Juve, serve un regista© EPA

La verità è che mentre decidono se prendere Milik o Depay (o un altro attaccante), forse i dirigenti della Juventus dovrebbero affrettarsi a ingaggiare Paredes. Ammesso e non concesso che l’argentino sia il playmaker di cui la squadra ha disperatamente bisogno, naturalmente. Perché la fatica con cui i bianconeri costruiscono, anzi cercano di costruire, è un urlo che non può restare inascoltato. 

Il problema, acuito dall’assenza di Bonucci, è che quando la palla ristagna, a quindici metri dalla linea di centrocampo, mossa da passaggi orizzontali fra difensori, si ha la sensazione che, quella palla, non arriverà mai a Vlahovic. Per carità, senza nessuno che si muove là davanti o che tenta di liberarsi fra le linee, probabilmente faticherebbe anche Pirlo a inventare qualcosa. E questo è più un problema di Allegri che di Arrivabene e Cherubini.

La sconcertante serie di infortuni che ha privato di Pogba e Di Maria una Juventus già senza Chiesa da otto mesi rappresenta un’indubbia attenuante, ma il calo qualitativo è meno preoccupante della carenza di pensiero calcistico, perché la formazione bianconera di ieri sera si componeva comunque di qualche fuoriclasse e ottimi giocatori, per quanto alcuni poco lucidi. Infatti, il paradosso è che il centrocampista più brillante sia stato Fabio Miretti, il 2003 in odore di prestito, ma che meriterebbe di essere titolare più di tutti quelli che hanno iniziato ieri. In questo scenario il nervosismo di Vlahovic contagia la squadra, che dovrebbe essere rassicurata dalla presenza del bomber serbo e non subirne la martellante ansia da gol.

Mancano 9 giorni alla fine del mercato e cinque giorni a Juventus-Roma, primo grande esame della stagione: i dirigenti, l’allenatore e anche i giocatori dovranno lavorare tanto e bene per dimostrare che questa è un’annata migliore della scorsa. 

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