Juve, Mancini brucia le tappe: prima Montero, poi U23 e forse Allegri

Visite mediche per l'attaccante classe 2004 che piace alle big: sulla strada ha già incontrato fior di campioni
Juve, Mancini brucia le tappe: prima Montero, poi U23 e forse Allegri

TORINO - La vertiginosa ascesa di Tommaso Mancini nel mondo del pallone è costellata di firme d'autore. Il ragazzone veneto - 193 centimetri d'attaccante - è nato nel 2004, quindi il suo cammino sta oggi albeggiando appena. Ma sulla strada ha già incontrato fior di campioni. Come l'indimenticabile Paolo Rossi, che ha avuto i suoi meriti nell'instradarlo al Vicenza e nel mantenerlo saldo sui binari biancorossi. Come Roberto Baggio, cui è stato ripetutamente accostato per evidenze statistiche più che per analogie tecniche: al pari del Divin Codino, infatti, Mancini ha esordito nella prima squadra del Lanerossi alla tenera età di 16 anni appena. E come l'omonimo Roberto, che in qualità di ct della Nazionale lo scorso maggio l'ha selezionato a soli 17 anni per uno stage allargato a Coverciano. In quell'occasione Tommaso ha incrociato in campo Nicolò Fagioli e, ora, lo ritroverà anche a Torino: dall'azzurro al bianconero. Perché, ieri mattina, la punta veneta si è presentata al J Medical per le visite di rito prima del passaggio alla Juventus, chiudendo così il cerchio di una cessione che si stava facendo telenovela.

Il suo addio al Vicenza era scontato a causa di un contratto in scadenza nel 2023 senza l'intenzione di prolungarlo, ma il club bianconero l'ha spuntata - operazione da poco meno di 2 milioni più bonus - solo dopo i serrati corteggiamenti di tante big d'Europa. Decisiva si è rivelata la volontà del ragazzo e del papà agente, che da tempo avevano messo Torino nel proprio mirino. Vuoi per ragioni economiche e vuoi il blasone del club, vuoi per la possibilità di sfruttare il progetto Under 23: tutt'altro che un dettaglio, per un ragazzo che vanta già 15 presenze tra i professionisti e che altrove sarebbe dovuto “retrocedere” in pianta stabile in Under 19.

Da lì partirà anche a Vinovo, agli ordini di Montero, ma con l’immediata prospettiva di trovare continuità in Serie C. La famiglia Mancini, d’altronde, ha sempre avuto le idee chiare: fin dall’estate del 2020, quando a farsi avanti era stato il Liverpool, opportunità reputata però troppo prematura. La sessione estiva del 2022 è invece stata individuata come il momento ideale, per uno dei prospetti più intriganti del calcio italiano, per spiccare il volo. Ci hanno provato l’Empoli, il Borussia Dortmund e il Villarreal, sembrava avercela fatta il Milan, si è inserita in ultima battuta anche la Roma. Nulla da fare: la strada era tracciata e le visite mediche di ieri a Torino hanno messo un punto sulla vicenda. Inaugurando un nuovo capitolo della carriera del ragazzo da 71 reti in una stagione nel vivaio del “suo” Vicenza e paragonato a Ibrahimovic per la passione per le arti marziali, lui invece calcisticamente invaghito di Scamacca. Tra accostamenti e modelli, semplicemente Tommaso Mancini.

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