Juventus, il mercato in entrata: la situazione di Maehle e Karsdorp

Le strategie e gli obiettivi del club bianconero che cerca rinforzi in difesa e a centrocampo

TORINO - «Non necessariamente dovremo fare qualcosa: prevedo un mercato di gennaio né interessante né impegnativo», spiegava prima di Bologna-Juventus del 18 dicembre 2021 l’allora amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene. Che poco più di un mese dopo, il 1° febbraio 2022, posava accanto a Dusan Vlahovic, acquistato tre giorni prima dalla Fiorentina per 70 milioni più bonus. Un ricordo che spiega bene come quello del mercato, tra esigenze e opportunità che possono emergere all’improvviso, sia un campo mutevole, capace di cambiare radicalmente in pochi giorni.  Oggi il mercato di gennaio che si prospetta alla Juventus assomiglia molto a quello descritto da Arrivabene un anno fa. Non necessariamente la società bianconera farà qualcosa, perché alla luce dei rientri di cui leggete nella pagina a fianco non ci sono impellenti esigenze di rafforzare la rosa - tranne, forse, una - e perché il nuovo corso non potrà che iniziare all’insegna del rigore economico. Ci sono anche meno ragioni perché il quadro si ribalti come un anno fa, quando l’esigenza di un grande finalizzatore era stringente, ma questo non esclude possibili sorprese.    

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La Juve vuole un terzino destro

“Forse, una”, abbiamo scritto riguardo alle esigenze immediate di rafforzare la rosa bianconera, al netto di eventuali uscite. E’ quella, come ormai sapete, relativa alla fascia destra. Mercoledì a Cremona per esempio mancheranno entrambi gli interpreti del ruolo, Cuadrado e De Sciglio, e se anche tutti e due dovrebbero recuperare per l’Udinese (7 gennaio) o il Napoli (13 gennaio), l’infiammazione al ginocchio destro che ha tormentato il colombiano da fine ottobre e la propensione ai problemi muscolari dell’ex milanista suggeriscono un innesto. A meno che Allegri non decida di puntare su uno tra Aké, Barbieri e Soulé, che si contenderanno il posto a Cremona ma che sono tutti richiesti in prestito. Proprio un prestito potrebbe essere una soluzione anche in entrata, low cost e senza impegnarsi a lungo, lasciandosi le mani libere per puntare a un colpo importante in estate, quando Cuadrado - in scadenza - avrà bisogno di un erede e non di un’alternativa. In quest’ottica l’obiettivo ideale sarebbe l’olandese Karsdorp, che dopo la rottura con Mourinho lascerà la Roma: i giallorossi vorrebbero venderlo e all’estero, ma se a fine mercato la situazione non si fosse sbloccata potrebbero prendere in esame anche il prestito, per permettere al giocatore di mettersi in mostra e cederlo in estate.

La Juve con lui tamponerebbe il problema nell’immediato senza spendere e a luglio potrebbe puntare sul preferito, il diciottenne Ivan Fresneda del Valladolid, seguito anche ieri sera contro il Real Madrid. Difficile arrivare a lui a gennaio, visto il costo in ascesa: ma in caso di cessione remunerativa di McKennie il ds Cherubini potrebbe provare ad anticipare il colpo. Oppure ad arrivare a Diogo Dalot del Manchester United o Malo Gusto del Lione, altri profili a oggi più accostabili al mercato estivo. L’altro obiettivo caldo per gennaio è Joakim Maehle dell’Atalanta, ma per lui servirà investire almeno 10 milioni. Costerebbe decisamente meno anticipare il rientro di Cambiaso dal prestito al Bologba, ma l’ipotesi si è raffreddata. Lo Spezia sembra invece deciso a non privarsi di Emil Holm, altro esterno apprezzato, fino all’estate.

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I nomi per il difensore centrale

Analoga posizione il club ligure l’ha presa su Jakub Kiwior, ventiduenne difensore centrale polacco che al Mondiale ha confermato quanto di buono fatto in campionato. E nel suo caso la posizione dello Spezia non ostacola i piani bianconeri: il pacchetto di centrali di Allegri, a cui con la difesa a tre si è aggiunto anche Alex Sandro oltre a Danilo, è completo. Kiwior, 22 anni, mancino e dotato di grande tecnica, è il preferito per rinnovare il reparto in estate. Alle sue spalle Pavlovic del Salisburgo, mentre Ndicka dell’Eintracht, in scadenza a giugno, pare vicino all’accordo con l’Arsenal e Gvardiol del Lipsia dopo il Mondiale è fuori portata, per prezzo e concorrenza.   

La situazione a centrocampo

Come spiegato prima, anche in caso di una cessione di McKennie, vista la crescita di Fagioli e Miretti e con Pogba (si spera) prossimo al rientro, quanto incassato verrebbe semmai investito per anticipare l’arrivo dell’erede di Cuadrado. A centrocampo Allegri e la Juventus non hanno ancora abbandonato la speranza di trovare l’accordo con Rabiot per il rinnovo e finché quella persisterà non ci saranno grossi investimenti. In caso di addio del francese, poi, l’obiettivo numero uno per rafforzare il reparto sarebbe Sergej Milinkovic Savic: ma se ne parlerebbe a giugno, quando il serbo avrà un solo anno di contratto con la Lazio o una clausola rescissoria alla portata bianconera. Difficile dunque, che la Juve acceleri adesso sulla pista Mac Allister: l’argentino (con passaporto italiano) piace, ma costa almeno 40 milioni e il Brighton, che come ogni club di Premier non ha certo problemi economici e insegue un posto in Europa, potrebbe anche respingere ogni offerta fino a giugno. Guai, però, a dimenticarsi il ribaltone di un anno fa: così è il mercato. 

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TORINO - «Non necessariamente dovremo fare qualcosa: prevedo un mercato di gennaio né interessante né impegnativo», spiegava prima di Bologna-Juventus del 18 dicembre 2021 l’allora amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene. Che poco più di un mese dopo, il 1° febbraio 2022, posava accanto a Dusan Vlahovic, acquistato tre giorni prima dalla Fiorentina per 70 milioni più bonus. Un ricordo che spiega bene come quello del mercato, tra esigenze e opportunità che possono emergere all’improvviso, sia un campo mutevole, capace di cambiare radicalmente in pochi giorni.  Oggi il mercato di gennaio che si prospetta alla Juventus assomiglia molto a quello descritto da Arrivabene un anno fa. Non necessariamente la società bianconera farà qualcosa, perché alla luce dei rientri di cui leggete nella pagina a fianco non ci sono impellenti esigenze di rafforzare la rosa - tranne, forse, una - e perché il nuovo corso non potrà che iniziare all’insegna del rigore economico. Ci sono anche meno ragioni perché il quadro si ribalti come un anno fa, quando l’esigenza di un grande finalizzatore era stringente, ma questo non esclude possibili sorprese.    

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