Juventus, plusvalenza McKennie. Visto che le valutazioni variano (e di molto)?

Il centrocampista texano va al Leeds per 35 milioni: ecco come sarà strutturata l’intera operazione

TORINO - L’addio l’ha annunciato in conferenza stampa direttamente Massimiliano Allegri, quando ha spiegato le scelte per la partita contro il Monza di oggi pomeriggio: «Weston McKennie non ci sarà. Credo che la società abbia trovato l’accordo con il suo prossimo club e, quindi, è inutile convocarlo». La notizia era peraltro nell’aria, mancava soltanto l’accordo sulla formula che è stato trovato nelle scorse ore: il texano, comunque molto legato all’ambiente e alla città di Torino, ha salutato compagni, staff tecnico e dirigenti alla Continassa e oggi è atteso dal Leeds United per le visite mediche (previste nella giornata odierna), la successiva firma sul contratto e l’inizio della nuova avventura in Premier, dopo due stagioni e mezza in bianconero tra qualche lampo e tante ombre, eppure da prezioso jolly del centrocampo. Per la Juventus era l’unico cedibile in questa sessione di mercato, quantomeno l’unico per il quale erano sopraggiunte offerte: la sua uscita inoltre non avrebbe spostato la situazione in entrata, dato che il ruolo è coperto dalla rosa attuale, al netto del recupero degli infortunati. Il club bianconero ha preferito cogliere adesso l’opportunità di perfezionare una cessione che porterà nelle casse una cifra attorno ai 35 milioni, in un’operazione strutturata così: prestito oneroso (un milione e mezzo di euro) più 33 milioni per il riscatto, che diventa obbligatorio al raggiungimento di determinate condizioni relative alle presenze e alla salvezza del club. McKennie non era fuori dal progetto, prova ne sia il fatto che abbia giocato da titolare fisso fino a una settimana fa, ma era evidentemente sacrificabile per ragioni di bilancio e sostituibile senza investimenti, semplicemente concedendo più spazio ad altri elementi della rosa.

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Il sostituto di McKennie? Non ci sarà

Allegri ha anche aggiunto che non verrà sostituito: durante le sessioni di mercato si raccontano tante bugie, tra allenatori, operatori del settore e addetti ai lavori, ma in questo caso c’è da credere al tecnico livornese, con soltanto tre giorni di trattative a disposizione: tutto può succedere, ma le priorità della Juventus in questa fase sono altre e la volontà condivisa di club e area sportiva è di andare avanti così, senza ulteriori ritocchi, aspettando i verdetti del campo e quelli extra campo per stabilire le linee guida, anche del mercato. Intanto quella per McKennie è una plusvalenza pulita: preso nel 2020 dai tedeschi dello Schalke 04 con un prestito da 4,5 milioni e riscattato per 18,5 milioni più 6 di bonus (non tutti scattati), il texano frutta adesso un guadagno a bilancio che è esemplificativa del concetto stesso del termine plusvalenza. Che, da Treccani, significa «incremento di valore entro un determinato periodo di tempo di determinati beni». E il valore di partenza, sul quale ha ampiamente discettato il procuratore federale Chiné, di un calciatore chi lo determina? Transfermarkt, che per tanti, inquirenti compresi, è la base su cui operare, dava a McKennie un valore di mercato di 21 milioni. Eppure l’operazione tra Juventus e Leeds è del valore complessivo di 35 milioni, cifra fino alla quale il club inglese si è spinto, in un affare senza scambi: dunque un plusvalenza pura. Perché il valore di mercato di un calciatore, in realtà, viene stabilito dalla proposta formulata da chi compra. Di questi tempi, è utile ricordarlo.

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TORINO - L’addio l’ha annunciato in conferenza stampa direttamente Massimiliano Allegri, quando ha spiegato le scelte per la partita contro il Monza di oggi pomeriggio: «Weston McKennie non ci sarà. Credo che la società abbia trovato l’accordo con il suo prossimo club e, quindi, è inutile convocarlo». La notizia era peraltro nell’aria, mancava soltanto l’accordo sulla formula che è stato trovato nelle scorse ore: il texano, comunque molto legato all’ambiente e alla città di Torino, ha salutato compagni, staff tecnico e dirigenti alla Continassa e oggi è atteso dal Leeds United per le visite mediche (previste nella giornata odierna), la successiva firma sul contratto e l’inizio della nuova avventura in Premier, dopo due stagioni e mezza in bianconero tra qualche lampo e tante ombre, eppure da prezioso jolly del centrocampo. Per la Juventus era l’unico cedibile in questa sessione di mercato, quantomeno l’unico per il quale erano sopraggiunte offerte: la sua uscita inoltre non avrebbe spostato la situazione in entrata, dato che il ruolo è coperto dalla rosa attuale, al netto del recupero degli infortunati. Il club bianconero ha preferito cogliere adesso l’opportunità di perfezionare una cessione che porterà nelle casse una cifra attorno ai 35 milioni, in un’operazione strutturata così: prestito oneroso (un milione e mezzo di euro) più 33 milioni per il riscatto, che diventa obbligatorio al raggiungimento di determinate condizioni relative alle presenze e alla salvezza del club. McKennie non era fuori dal progetto, prova ne sia il fatto che abbia giocato da titolare fisso fino a una settimana fa, ma era evidentemente sacrificabile per ragioni di bilancio e sostituibile senza investimenti, semplicemente concedendo più spazio ad altri elementi della rosa.

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