Danilo e il clan degli intoccabili: da chi riparte la Juve

Al momento nel club bianconero tutti hanno un prezzo, però qualcuno non è in vendita: scopriamo perché
Danilo e il clan degli intoccabili: da chi riparte la Juve© Juventus FC via Getty Images

In un contesto tecnico destinato a vivere una vera rivoluzione, la Juventus riparte da alcune pedine intoccabili. Giocatori che per motivi differenti saranno centrali nel progetto e sui quali poggerà la squadra che verrà allestita in estate. Fra giovani, esperti e pedine che si sono rivalutate nel corso del tempo. Su tutti spicca Danilo, perno della difesa da quando Massimiliano Allegri gli ha cucito il ruolo di centrale, ma anche uomo forte all'interno dello spogliatoio. È stato il primo giocatore a firmare il rinnovo di contratto del nuovo corso. Col mare in piena tempesta, con il futuro avvolto da una nube tanto nera e poco bianca. Il brasiliano è diventato un leader indiscutibile: tutti pendono dalle sue labbra. Anche perché quando parla lascia sempre il segno. In campo, poi, è una sicurezza assoluta. È stato fondamentale anche per Bremer, seguito e stimolato continuamente dal connazionale. Oggi non c'è Juventus senza Danilo.

L'architetto

Nella ristretta cerchia degli imprescindibili c'è pure Manuel Locatelli. Il secondo anno a Torino gli è servito per crescere, per prendere ancor più consapevolezza dei propri mezzi. Ci è riuscito con grandi prestazioni, giocando davanti alla difesa. Ci è riuscito comprendendo i vari momenti della stagione, con un'intelligenza rara. Parliamo pur sempre di un classe '98, titolare in una grande squadra da appena due anni. Locatelli è senza dubbio il faro del centrocampo e lo sarà anche per i prossimi anni. Meglio di tutti ha incarnato i valori della juventinità, adattandosi ad ogni circostanza. Facendosi apprezzare tantissimo da Allegri, che gli ha riconosciuto lo status da imprescindibile, nonostante lo scalpitante Leandro Paredes alle sue spalle. Manuel c'è e ci sarà ancora: impossibile non ripartire da lui.

La rivelazione

Se Locatelli è stata una piacevole conferma, Nicolò Fagioli invece si è rivelato una sorpresa. E che sorpresa, visto e considerato che a fine agosto aveva già preparato le valigie per andare in prestito alla Sampdoria per un anno. Non è andata così, perché alla fine la Juventus ha scelto di tenerlo. Di fargli assaggiare pro e contro di una big. Di fargli anche assaporare l'amaro gusto della panchina, per poi testare la tenuta mentale del ragazzo. Così Fagioli, appena è stato gettato nella mischia, è esploso. Dalla partita d'andata contro il Lecce non ha praticamente mai perso i galloni del titolare, nonostante qualche passaggio a vuoto. Allegri ha avuto il merito di dargli sempre fiducia e morale. Così oggi la Juventus si ritrova un giocatore pronto. Con l'auspicio che il prossimo campionato diventi quello della definitiva consacrazione, quello potenzialmente in grado di farlo diventare un campione. Non gli manca nulla per riuscirci.

L'auspicio

E poi c’è Paul Pogba. Altro intoccabile, ma non per meriti maturati sul campo. O forse sì, perché alla Continassa si attende il grande ritorno di un giocatore martoriato da problemi fisici, ma che non appena starà bene avrà una dannata voglia di riprendersi tutto ciò che il destino crudele gli ha fatto perdere, mettendo la sua strepitosa carriera in stand-by per un anno. A luglio Pogba sarà pronto. Con la testa rivolta soltanto alla Juventus, visto che sicuramente il mercato non lo toccherà nemmeno di striscio. A differenza di Adrien Rabiot, connazionale che per tutti sarebbe da chiudere allo Stadium gettando le chiavi. La dirigenza gli ha proposto il rinnovo, lui si è preso qualche giorno di tempo per riflettere. A Torino sta bene, ma la tentazione di andare in Premier League è tanta.

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