David alla Osimhen, scommessa Juve: quanto peserebbe sul bilancio annuo?

Giuntoli studia un altro colpo in casa Lille: giovane, veloce, efficace in zona gol. È il preferito per l’eventuale dopo Vlahovic

Se non altro, Cristiano Giuntoli ha tempo per pianificare le strategie. È il lato positivo di un mercato in entrata che per la Juventus si sbloccherà solo se e quando (più quando che se) si concretizzeranno operazioni importanti in uscita. A cominciare dalla cessione di Dusan Vlahovic, che da un punto di vista tecnico il dt bianconero eviterebbe, ma che è anche quella che più di ogni altra aiuterebbe a raggiungere l’obiettivo di «Dare una sistematina ai conti».

Ed è pure la più calda, o almeno la meno fredda, delle possibili operazioni importanti in uscita: la meno fredda perché, se si sa per esempio che giocatori come Chiesa o Bremer sono apprezzati in Premier, per DV9 ci sono stati veri e propri sondaggi da parte di Bayern, Paris Saint-Germain e Real Madrid, dove di recente si è mosso Carlo Ancelotti in prima persona. Per passare alle offerte servirà che si sblocchino varie altre situazioni, dalla cessione degli esuberi da parte del Psg al destino di Mbappé e Kane. Nel frattempo, appunto, Giuntoli studia con chi sostituire il serbo nel migliore dei modi, tecnicamente ed economicamente.

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Juventus, David il dopo Vlahovic?

Proprio l’aspetto economico rappresenta una curva complicata sulla strada che intriga di più il dt, quella che porta a Jonathan David del Lille. «È uno dei miei migliori amici, ci siamo sentiti e mi ha chiesto della Juve. Gli ho detto che se viene qui deve lavorare tanto», ha rivelato Timothy Weah, prelevato proprio dal Lille. Lo stesso club in cui Giuntoli aveva pescato Victor Osimhen nel 2020. Precedente benaugurante, ma soprattutto rapporti ottimi: ed è un particolare che potrebbe risultare decisivo.

Perché il canadese, 23 anni, dopo due ottime stagioni da seconda punta, con 13 e 19 gol, nell’ultima è esploso anche da centravanti (intuizione di Paulo Fonseca) con 26 centri: assieme al rendimento però è salito anche il prezzo, che si aggira sui 60 milioni. Ovvero i tre quarti dei soldi che la Juventus potrebbe incassare per Vlahovic (circa 80 milioni). È vero che mentre la cifra della cessione va per intero nel bilancio corrente, dell’acquisto va solo l’ammortamento annuale e dunque a fronte di un’entrata da 80 milioni la società bianconera segnerebbe un’uscita da 12/15 (a seconda della durata del contratto). Però poi a quei 12/15 milioni di ammortamento si dovrà far fronte ogni anno.

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Juventus, David come Osimhen

Da un lato il ritorno in Champions, ancora più ricca dal 2024-25, sarà di grande aiuto, a patto di raggiungerlo, dall’altro riuscire a ottenere condizioni favorevoli (prestito con obbligo) o uno sconto magari con l’inserimento di una contropartita, aiuterebbe a rendere l’operazione ancora più funzionale alle esigenze bianconere. Sicuramente funzionale è l’età di David rispetto ai trentenni Lukaku e Morata, altri profili seguiti: età che può renderlo un investimento proprio come Osimhen per il Napoli, avviando quel «ciclo virtuoso» citato da Giuntoli. E funzionali possono essere anche le sue caratteristiche, perché oltre a segnare tanto è un attaccante molto mobile e molto tecnico, che ama andare incontro ai compagni per giocare la palla a aiutare la squadra a risalire il campo.

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Juventus, i costi di David

Certo, come punto di riferimento a cui appoggiarsi per salire una volta riconquistata palla Lukaku sarebbe probabilmente ancora più adatto, vista l’eccezionale capacità di difendere il pallone spalle alla porta. Sarebbe anche più economico, ma solo a livello di cartellino. Al Chelsea infatti andrebbero bene 35 milioni più 5 di bonus, ma anche triplicato, l’attuale ingaggio da 1,4 milioni netti di David sarebbe meno della metà degli 8,5 di Lukaku e anche lui, come il belga, usufruirebbe del decreto crescita. Ipotizzando uno stipendio da 4.5 milioni netti, David di ingaggio costerebbe alla Juventus 6 milioni annui contro gli 11 di Lukaku.

Considerando le cifre ipotizzate, il peso annuo a bilancio del canadese oscillerebbe tra i 18 e i 21 milioni, quello del belga tra i 18 e i 19,5: più o meno uguale. Costerebbe meno, visto il cartellino da 21 milioni e la disponibilità ad abbassarsi l’attuale ingaggio da 6,5 più bonus, Alvaro Morata. In attesa di offerte concrete per Vlahovic, Giuntoli pianifica, con un’attenzione speciale alla strada che porta a David.

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Se non altro, Cristiano Giuntoli ha tempo per pianificare le strategie. È il lato positivo di un mercato in entrata che per la Juventus si sbloccherà solo se e quando (più quando che se) si concretizzeranno operazioni importanti in uscita. A cominciare dalla cessione di Dusan Vlahovic, che da un punto di vista tecnico il dt bianconero eviterebbe, ma che è anche quella che più di ogni altra aiuterebbe a raggiungere l’obiettivo di «Dare una sistematina ai conti».

Ed è pure la più calda, o almeno la meno fredda, delle possibili operazioni importanti in uscita: la meno fredda perché, se si sa per esempio che giocatori come Chiesa o Bremer sono apprezzati in Premier, per DV9 ci sono stati veri e propri sondaggi da parte di Bayern, Paris Saint-Germain e Real Madrid, dove di recente si è mosso Carlo Ancelotti in prima persona. Per passare alle offerte servirà che si sblocchino varie altre situazioni, dalla cessione degli esuberi da parte del Psg al destino di Mbappé e Kane. Nel frattempo, appunto, Giuntoli studia con chi sostituire il serbo nel migliore dei modi, tecnicamente ed economicamente.

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