
Nella notte italiana tra oggi e domani (ore 4.30, a Los Angeles saranno le 19.30) andrà in scena al Dignity Health Sports Park la sfida degli antipodi: mai così distanti, Juventus e Milan. In che senso? Perché da una parte c’è un apparente immobilismo di mercato, che nei fatti si è concretizzato finora con un’unica operazione in entrata, o meglio un solo volto nuovo, a parte gli elementi di rientro dai prestiti: quello sorridente del figlio di una leggenda rossonera, ovvero Timothy Weah (al Lille 10,3 milioni pagabili in due esercizi più 2,1 di bonus). Stop, per adesso. Gli ulteriori sforzi sono stati profusi prima per trovare un’intesa con l’Olympique Marsiglia per confermare Arek Milik in attacco, poi per trattenere Adrien Rabiot, richiesta specifica di Max Allegri per il centrocampo, attraverso il rinnovo annuale.
Juve e Milan, il mercato
Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna si sono dedicati – e stanno continuando a farlo – allo sfoltimento della rosa con i prestiti di giovani. Ma finora definire bloccato il mercato bianconero non è una forzatura e il contrasto è evidente con quanto è riuscito a combinare il Milan. La differenza è in un solo aspetto, ma decisivo: essere riusciti a vendere. E anche molto bene: la cessione di Sandro Tonali è senza dubbio una perdita a livello tecnico, però è anche anche diventata un trampolino per far decollare le trattative in entrata. Subito 70, più 10 di bonus e una percentuale sulla futura rivendita: così il Diavolo ha piazzato 5 colpi, oltre a i parametri zero Marco Sportiello e Luka Romero. Dentro Loftus-Cheek, Christian Pulisic, Tijjani Reijnders, Noah Okafor e Samuel Chukwueze, l’ultimo arrivato: 90 milioni di parte fissa più una ventina di bonus, per una spesa totale superiore ai 110 milioni.