TORINO - La Juventus, nonostante tutto, è sempre la Juventus. A certificarlo, in attesa del timbro del campo, è finora il mercato. Perché quello bianconero resta approdo quantomai gradito. Nonostante due stagioni di fila senza trofei, nonostante il polverone giudiziario dell’ultima annata, nonostante un futuro prossimo all’insegna della razionalizzazione dei costi.
A dispetto di tutto questo, dati causa e pretesto, un giocatore all’ultima chiamata per compiere il grande salto come Domenico Berardi imboccherebbe piuttosto volentieri l’autostrada che da Reggio Emilia conduce a Torino. Pur con la consapevolezza di dover rinunciare per una stagione, l’ennesima della sua carriera, al fascino delle competizioni europee. E allo stesso modo sceglierebbe con gusto i colori bianconeri il giovanissimo Habib Diarra, anche di fronte alla possibilità di sposare altre cause in giro per il Vecchio Continente che farebbero rima con Champions League. E ancora, caso forse più fragoroso dell’estate, si vedrebbe con la maglia della Juventus un bomber di caratura mondiale come Romelu Lukaku, al punto da aver nel frattempo rifiutato ogni altra destinazione, compresa quella a suon di petroldollari arabi.
Mercato Juve, Giuntoli al lavoro
Tra i crucci dell’estate di Giuntoli, dunque, non rientra la necessità di restituire appeal a una piazza che, per blasone e per bacino, continua a calamitare interesse. Il neo direttore tecnico, semmai, deve fare i conti – in tutti i sensi – con i paletti finanziari che delimitano al momento il raggio d’azione del mercato bianconero. E che rendono entrate ed uscite, almeno per questa sessione, un delicato gioco d’incastri. Restano due settimane, dunque, per dare un altro colpo al domino bianconero. E le tessere, sul tavolo delle trattative, di certo non mancano. La più fresca è proprio quella che raffigura il sorriso un po’ sornione di Berardi, che pare essersi convinto di sostare di fronte all’ultimo bivio della carriera.