Berardi, Lukaku e Diarra aspettano Giuntoli: quanto serve alla Juve

Malgrado il club bianconero non vinca trofei da due stagioni e sia fuori dalle coppe, l'appeal resta immutato. Ma per comprare è necessario prima vendere
Berardi, Lukaku e Diarra aspettano Giuntoli: quanto serve alla Juve© <span class="gwt-InlineHTML kpm3-ContentLabel">Aldo Liverani/Ansa/Marco Canoniero<br /></span>

TORINO - La Juventus, nonostante tutto, è sempre la Juventus. A certificarlo, in attesa del timbro del campo, è finora il mercato. Perché quello bianconero resta approdo quantomai gradito. Nonostante due stagioni di fila senza trofei, nonostante il polverone giudiziario dell’ultima annata, nonostante un futuro prossimo all’insegna della razionalizzazione dei costi.

A dispetto di tutto questo, dati causa e pretesto, un giocatore all’ultima chiamata per compiere il grande salto come Domenico Berardi imboccherebbe piuttosto volentieri l’autostrada che da Reggio Emilia conduce a Torino. Pur con la consapevolezza di dover rinunciare per una stagione, l’ennesima della sua carriera, al fascino delle competizioni europee. E allo stesso modo sceglierebbe con gusto i colori bianconeri il giovanissimo Habib Diarra, anche di fronte alla possibilità di sposare altre cause in giro per il Vecchio Continente che farebbero rima con Champions League. E ancora, caso forse più fragoroso dell’estate, si vedrebbe con la maglia della Juventus un bomber di caratura mondiale come Romelu Lukaku, al punto da aver nel frattempo rifiutato ogni altra destinazione, compresa quella a suon di petroldollari arabi.

Mercato Juve, Giuntoli al lavoro

Tra i crucci dell’estate di Giuntoli, dunque, non rientra la necessità di restituire appeal a una piazza che, per blasone e per bacino, continua a calamitare interesse. Il neo direttore tecnico, semmai, deve fare i conti – in tutti i sensi – con i paletti finanziari che delimitano al momento il raggio d’azione del mercato bianconero. E che rendono entrate ed uscite, almeno per questa sessione, un delicato gioco d’incastri. Restano due settimane, dunque, per dare un altro colpo al domino bianconero. E le tessere, sul tavolo delle trattative, di certo non mancano. La più fresca è proprio quella che raffigura il sorriso un po’ sornione di Berardi, che pare essersi convinto di sostare di fronte all’ultimo bivio della carriera.

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Juve, Berardi e la valutazione

Dopo una lunga e proficua permanenza al Sassuolo, infatti, l’attaccante azzurro a 29 anni vorrebbe spiccare il volo verso una destinazione più blasonata, come testimoniato dalla sua stessa apertura all’addio nella serata di presentazione della nuova stagione neroverde. Un segnale della tensione, se non dell’insofferenza, con cui il numero 10 degli emiliani sta vivendo questo tramonto d’estate. Con lo sguardo che sconfina oltre Reggio Emilia. Se Napoli e Lazio sembrano ormai oltre l’interesse palesato nelle scorse settimane, il giocatore continua a piacere eccome alla Fiorentina e soprattutto al tecnico viola Italiano. Ma è forse la Juventus a rappresentare l’incastro più plausibile.

Il giocatore scalpita davanti all’idea di vestirsi di bianconero, la società valuta con attenzione pro e contro dell’eventuale operazione. Detto che i primi contatti diretti con il Sassuolo hanno evidenziato un importante solco. Carnevali valuta il giocatore almeno 25 milioni e li vorrebbe cash, senza l’inserimento di contropartite, se non - al limite - di un Next Gen dalla valutazione contenuta. Giuntoli, invece, per rendere sostenibile l’innesto metterebbe sul piatto almeno uno tra Iling e Soulé, rendendo a quel punto il discorso molto simile a uno scambio con piccolo conguaglio. Prospettiva che non affascina gli emiliani, a cui sarebbe invece piaciuto mettere i tentacoli sul baby Huijsen, invece blindato dai bianconeri.

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Lukaku e Diarra, la situazione

E uno scambio è la “conditio sine qua non” alla base della trattativa - oggi meno calda di ieri, in realtà - imbastita con il Chelsea per Lukaku. La fattibilità dell’operazione, in questo caso, è legata al contestuale viaggio in direzione opposta di Vlahovic, a meno che… A meno che, in prossimità del gong sulla sessione e nonostante il recente interesse del Tottenham, i Blues si trovino di fronte alla necessità di cedere il gigante belga in prestito per risolvere – almeno temporaneamente – un problema da 12 milioni d’ingaggio. E fino all’ultimo resterà aperto il fronte centrocampista, a seconda anche delle eventuali uscite nel reparto. Lo Strasburgo ha già rispedito al mittente le proposte di Lens e Wolfsburg, ma per 18-20 milioni lascerebbe partire il 19enne Diarra. Giuntoli osserva e, intanto, non perde di vista Khephren Thuram e men che meno Lazar Samardzic.

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TORINO - La Juventus, nonostante tutto, è sempre la Juventus. A certificarlo, in attesa del timbro del campo, è finora il mercato. Perché quello bianconero resta approdo quantomai gradito. Nonostante due stagioni di fila senza trofei, nonostante il polverone giudiziario dell’ultima annata, nonostante un futuro prossimo all’insegna della razionalizzazione dei costi.

A dispetto di tutto questo, dati causa e pretesto, un giocatore all’ultima chiamata per compiere il grande salto come Domenico Berardi imboccherebbe piuttosto volentieri l’autostrada che da Reggio Emilia conduce a Torino. Pur con la consapevolezza di dover rinunciare per una stagione, l’ennesima della sua carriera, al fascino delle competizioni europee. E allo stesso modo sceglierebbe con gusto i colori bianconeri il giovanissimo Habib Diarra, anche di fronte alla possibilità di sposare altre cause in giro per il Vecchio Continente che farebbero rima con Champions League. E ancora, caso forse più fragoroso dell’estate, si vedrebbe con la maglia della Juventus un bomber di caratura mondiale come Romelu Lukaku, al punto da aver nel frattempo rifiutato ogni altra destinazione, compresa quella a suon di petroldollari arabi.

Mercato Juve, Giuntoli al lavoro

Tra i crucci dell’estate di Giuntoli, dunque, non rientra la necessità di restituire appeal a una piazza che, per blasone e per bacino, continua a calamitare interesse. Il neo direttore tecnico, semmai, deve fare i conti – in tutti i sensi – con i paletti finanziari che delimitano al momento il raggio d’azione del mercato bianconero. E che rendono entrate ed uscite, almeno per questa sessione, un delicato gioco d’incastri. Restano due settimane, dunque, per dare un altro colpo al domino bianconero. E le tessere, sul tavolo delle trattative, di certo non mancano. La più fresca è proprio quella che raffigura il sorriso un po’ sornione di Berardi, che pare essersi convinto di sostare di fronte all’ultimo bivio della carriera.

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