
TORINO - Quarantatré giorni alla sessione invernale di mercato. E altrettante incognite a minare il campo da qui al 2 gennaio, su per giù. Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna, tra un blitz a Londra e svariati caffè alla Continassa con agenti da tutta Europa, stanno iniziando a sondare terreni e annusare opportunità. In attesa di avere un quadro più chiaro sulle esigenze della Juventus di Allegri. La lacuna più evidente, al momento, riguarda le rotazioni in mezzo al campo, orfane di Pogba e di Fagioli. Ma prima di inaugurare il 2024 mancano ancora cinque partite. Lo scenario, allora, potrebbe mutare a seconda di nuovi infortuni o aggiornamenti sostanziali sulle tempistiche di recupero degli attuali degenti. E anche a seconda dei risultati: se la suggestione scudetto si facesse ancor più concreta o la zona Champions repentinamente a rischio, i vertici bianconeri potrebbero lasciarsi convincere più facilmente dalla necessità di inseguire un rinforzo. Ma i rebus valicano anche il rettangolo di gioco.
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Iling-Junior, nodo cessione
La cessione ben remunerata di un elemento attualmente in rosa, infatti, garantirebbe alla Juventus una forza maggiore nell’andare a bussare alla porta altrui, fermo restando l’esigenza di ragionare sulla formula di un prestito con diritto o obbligo condizionato di riscatto per arrivare a un’acquisizione definitiva. Tutti gli indizi, in questo senso, portano a Samuel Iling-Junior, uno dei talenti più nitidi forgiati dalla Next Gen e, al contempo, uno dei giocatori meno utilizzati da Allegri finora. L’esterno mancino è valutato tra i 15 e i 20 milioni di euro ed è apprezzato soprattutto dal Tottenham, i cui emissari domani lo seguiranno da vicino a Goodison Park in occasione di Inghilterra-Irlanda del Nord a livello Under 21.
