
Il primo giorno di Djalò alla Juve
La prima giornata torinese del difensore è iniziata a mezzanotte, quando è atterrato con un aereo privato all’aeroporto di Caselle dove, ad attenderlo, c’era una decina di tifosi. Dopo aver trascorso la notte al JHotel, Djaló si è presentato al JMedical, dove lo ha raggiunto anche il dt bianconero Cristiano Giuntoli, per le visite mediche, particolarmente accurate visto che sta recuperando dall’intervento al legamento crociato del ginocchio destro che si è rotto a marzo. Dai primi riscontri, gli esami hanno evidenziato dei parametri perfetti per il gigante, ottavo portoghese a vestire i colori bianconeri, che ha scelto la maglia numero 33. Al Lille indossava la 3, che in casa Juventus appartiene però a Gleison Bremer, così ha virato per la 33, in precedenza portata tra gli altri da Bernardeschi, Evra e Legrottaglie.
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Djalò, ecco quando sarà a disposizione di Allegri
Djaló non sarà subito a disposizione di Massimiliano Allegri perché deve completare la riabilitazione: il suo inserimento sarà graduale visto che è fermo da marzo, ma potrebbe debuttare prima della fine della stagione anche se non potrà “farsi le ossa” con la Next Gen. Sicuramente sarà uno dei pilastri della retroguardia per la prossima stagione con Bremer, Danilo e Gatti. Capace di ricoprire tutti i ruoli difensivi, ha già vissuto un’esperienza italiana con la Primavera del Milan, nei primi sei mesi del 2019, totalizzando 15 presenze tra campionato e Torneo di Viareggio, e debuttando proprio contro la Juventus. Poi ad agosto era stato coinvolto nell’operazione che ha portato Rafael Leao, di cui è amico avendo condiviso quattro anni di giovanili allo Sporting Lisbona, in rossonero: al Lille colleziona 3 gol in 102 presenze, vincendo scudetto e Supercoppa francese.