C’è una nuova formula che alla Continassa stanno imparando a memoria: Juventus = equilibrio finanziario+competitività. Questa è la strada del futuro con cui si dovrà confrontare in primis il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, affiancato dal direttore sportivo Giovanni Manna. Gli ultimi bilanci con i conti in rosso che hanno imposto un nuovo aumento di capitale di 200 milioni, peraltro ancora in corso, non concedono sconti di sorta. Dunque se a Napoli il dirigente fiorentino è riuscito nell’impresa di riportare lo scudetto in una città che lo aspettava da 33 anni, non pare meno impegnativa la sua nuova mission a Torino. Anche perché il palato dei tifosi bianconeri è molto fine, abituato più che bene, per cui alzare almeno un trofeo è il minimo.
Juve, il mercato per tornare a vincere
E la crisi d’astinenza è già cominciata: siamo sottomedia, con le ultime due annate che non hanno portato a nulla per quanto riguarda i maschi. Dunque per interpretare in maniera virtuosa la nuova formula che prevede una rosa con una ossatura di giovani emergenti - a Napoli la Juve non si presentava così giovane dal 1997 ed è scesa in campo con la meno anziana di questo campionato bianconero (26 anni l’età media) - sul mercato occorrerà reperire non soltanto alcuni giocatori di qualità in grado di alzare il tasso tecnico complessivo, ma anche almeno un paio di calciatori di esperienza. Gente che, grazie alla loro affidabilità e abitudine a misurarsi in partite di spessore, possono trasmettere le giuste sensazioni ai più acerbi e gestire al meglio quei momenti topici della partita in cui l’adrenalina sale a mille, di pari passo con la pressione degli avversari. E così se occorre saper tenere palla per far passare gli ultimi venti minuti di un match che si è saputo incanalare nel modo giusto, la loro presenza in campo diventa un vero valore aggiunto.