TORINO - Aspettatevi, non tra molto, uno scambio di cartelle cliniche con il focus fissato sul tendine di Achille lacerato di Domenico Berardi. Eh sì, perché “Mimmo” è stato il protagonista dell’ultimo scontro di mercato tra il Sassuolo e la Juventus. Anzi, per meglio dire: la prima vera litigata, perché prima i rapporti erano lisci e funzionali (anche dopo l’addio di Beppe Marotta), ma a Giovanni Carnevali non piacque l’approccio di Cristiano Giuntoli nei confronti della sua “stella”: diretto con il giocatore, secondo le affermazioni sassolesi, prima di confrontarsi con il club. Situazioni, peraltro, assai comuni nelle dinamiche di mercato, ma non è detto che possano sempre filare in modo liscio. Carnevali si oppose e si convinse che anche stavolta Mimmo Berardi fosse focalizzato sulle dinamiche neroverdi. E sì, un po’ andò cosi, ma poi si misero di mezzo lo sfarinamento della squadra e, soprattutto, l’infortunio al tendine di Achille che ha messo l’attaccante fuori causa nella lotta salvezza.
Berardi nel mirino Juve
Non solo dal punto di vista fisico, ma anche (e soprattutto) nell’ottica dell’appartenenza alla causa neroverde: ai tifosi del Sassuolo non è andata giù la decisione di Berardi, che ha scelto di non presentarsi allo stadio nella gara eponima della stagione, contro il Cagliari, preferendo dedicarsi al Gran Premio di Imola. E, insomma, se fossero servite ulteriori indicazioni circa la separazione “di fatto” con il mondo neroverde, questa ne è stata la conferma plastica e incontrovertibile. Difficile, poi, che a 29 anni Berardi decida di ripartire dalla Serie B e, così, i margini per un accordo con la Juventus ci sono tutti, anche perché ai bianconeri serviranno come il pane gli esterni d’attacco in grado di sostenere il tridente “mottiano”. Mentre al Sassuolo in B, per quanto il “paracadute” per le retrocesse possa attutire i danni, non dispiacerebbe liberarsi di un ingaggio da 3 milioni netti a stagione.
