La nuova sfida del Milan si chiama Luka Romero. Quella "mini pulce", arrivata alla Lazio con le stimmate del predestinato nell'estate del 2021, volata via due anni dopo con poche soddisfazioni e premesse disattese.
Colpe da non ricercare solo nel classe 2004: ritenuto così giovane e acerbo da non poter essere aspettato fino in fondo, talmente inesperto e fisicamente gracile da collezionare solo 21 presenze in due stagioni. Eppure, al suo arrivo a Roma, dopo aver salutato a parametro zero il Maiorca con 230 gol in 108 partite giovanili, sembrava aver stregato Sarri con i suoi cambi di passo sguscianti e quel mancino così preciso che, abbinato al taglio di capelli, ricordava un giovanissimo Leo Messi.
Romero, solo un gol con la Lazio
Ma i 16 anni sono un'età talmente complicata nel calcio che la Lazio decide di annaffiare il suo talento con cura e pazienza, forse fin troppa. Gli assaggi di presenze in Serie A al primo anno (8) sono piccoli bocconi che non sfamano chi, come Luka Romero, è in quella fase calcistica che vorrebbe divorare il campo, pur col rischio di sbagliare. Si vede spesso in Primavera 2, ancora di più con l'Argentina Under 20, poco o nulla sui campi di Serie A (76 minuti totali alla prima stagione). Il ragazzo ritenta, Sarri lo elogia pubblicamente, ma al secondo anno, quello appena terminato, aumentano le presenze in Europa (5) e diminuiscono quelle in campionato (6 totali). Tra queste c’è una sorprendente titolarità allo Stadium contro la Juventus a novembre, complice l’assenza contemporanea di Immobile e Zaccagni, ma soprattutto grazie al gol di tre giorni prima al Monza che lo renderà il primo 2004 a segnare in Serie A.
L'addio alla Lazio per le alte richieste di Ramadani
La pausa del Mondiale, però, rispedisce nel dimenticatoio un Romero a fine contratto. Il prolungamento sembrava scontato, ma dopo la volontà della Lazio di lavorare a un rinnovo triennale, ecco che le richieste da 5 milioni di commissioni del procuratore, Fali Ramadani, fanno deragliare il treno in corsa. Lo stallo è totale, avvicinando la fine del rapporto che si materializza già a inizio maggio, quando il baby talento ringrazia e saluta in anticipo per giocare il Mondiale U20 con l’Argentina. Fino ai discorsi intrapresi con il Milan e all’incontro di ieri pomeriggio per definire i termini del contratto di quattro anni (fino al 2027). Solo il campo dirà ora se Pioli saprà valorizzare quel potenziale talento che a Roma hanno volutamente deciso di lasciar andare.