Kelly, chi è l’obiettivo Milan e cosa può dare a Pioli

L’inglese del Bournemouth seguito per affrontare l’emergenza in retroguardia: si muove da centrale, ma può essere utilizzato a sinistra
Kelly, chi è l’obiettivo Milan e cosa può dare a Pioli© Getty Images

Lloyd Kelly come obiettivo per il Milan, obiettivo due volte appetibile perché potrebbe arrivare a parametro zero in estate ma, considerando le emergenze degli ultimi giorni, anche già a gennaio, con condizioni favorevoli. Venticinque anni compiuti il 6 ottobre, mancino di piede, difensore centrale e laterale sinistro, come avete letto ieri è stato seguito dal vivo dal capo degli osservatori, Geoffrey Moncada, sabato in occasione della prima vittoria stagionale del suo Bournemouth, 2-1 sul Burnley, mentre gli osservatori lo avevano già seguito altre volte. Normale, per un giocatore che in estate era stato monitorato con attenzione anche da Liverpool e Tottenham, e proprio i londinesi l’ultimo giorno di mercato estivo avevano provato a prenderlo con un offerta di circa 25 milioni di sterline, rifiutata seduta stante.

Milan, ecco perchè Kelly

Il motivo di tanto interesse è logico: Kelly è ancora relativamente giovane e ha doti atletiche e tecniche di buonissimo livello, anche se forse ci si aspettava qualcosa di più considerando le premesse: Lee Johnson, per due anni suo allenatore al Bristol City, gli aveva predetto un debutto in nazionale maggiore che finora però non è arrivato, nonostante le 19 partite giocate tra Under 20 e Under 21, comprese due edizioni degli Europei. A fermarlo, in parte, una serie di infortuni anche muscolari, gli stessi che lo limitarono a sole otto partite nella stagione di debutto in Premier League con il Bournemouth, 2019-20, dopo il passaggio per circa 15 milioni di euro, un prezzo che dava l’idea del valore previsto. Dopo quel malandato anno, terminato con la retrocessione, due stagioni piene e di successo in Championship, con la soddisfazione della fascia di capitano nella seconda, 2021-22, chiusasi con il ritorno nella massima serie. Lo scorso anno 23 presenze, con un paio di mesi di assenze, tra settembre e novembre, per problemi alla caviglia, mentre l’inizio dell’attuale stagione lo ha visto entrare e uscire dagli undici di partenza e restare fermo in altre occasioni per lievi infortuni, in una sorta di sintesi della sua ancor breve carriera: quando è stato titolare, sempre come difensore centrale di sinistra nel 4-2-3-1 di Andoni Iraola, modulo peraltro poco definibile con i numeri come da mentalità dell’allenatore basco, una volta è stato sostituito da Marcos Senesi e un’altra spostato sulla fascia sinistra sempre per far posto a Senesi, entrato però al posto del terzino Kerkez.

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Il profilo di Kelly

L’impressione è che Iraola, in difficoltà in questi primi due mesi e mezzo di Premier League, non si fidi completamente delle sue doti di difensore puro, e però sia ancora restio a usarlo sulla fascia, ruolo che nelle sue idee richiede costante propulsione offensiva e capacità di sovrapporsi largo o anche stretto all’attaccante della stessa fascia come faceva lo scorso anno, al Rayo Vallecano, Fran García, ora titolare al Real Madrid, e come è stato preso per fare proprio Kerkez. Al Milan peraltro interessano più le sue potenzialità come difensore centrale, e quelle ci sono: attenzione però, e Moncada e il suo staff ne terrà sicuramente conto, alla storia di problemi fisici di questo ragazzo che ha ancora le doti per avere una grande carriera. Il carattere di sicuro non gli manca, visto quello che ha passato: dai sei ai 18 anni infatti è cresciuto assieme al fratello minore Marcus e alla sorella maggiore Mary presso tre diverse famiglie a cui era stato dato in affidamento, dopo che la madre Anna aveva preferito (o dovuto, sulla questione Lloyd, comprensibilmente, non ha mai voluto approfondire) rinunciare ad allevarlo.

Milan, malumori e infortuni

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Lloyd Kelly come obiettivo per il Milan, obiettivo due volte appetibile perché potrebbe arrivare a parametro zero in estate ma, considerando le emergenze degli ultimi giorni, anche già a gennaio, con condizioni favorevoli. Venticinque anni compiuti il 6 ottobre, mancino di piede, difensore centrale e laterale sinistro, come avete letto ieri è stato seguito dal vivo dal capo degli osservatori, Geoffrey Moncada, sabato in occasione della prima vittoria stagionale del suo Bournemouth, 2-1 sul Burnley, mentre gli osservatori lo avevano già seguito altre volte. Normale, per un giocatore che in estate era stato monitorato con attenzione anche da Liverpool e Tottenham, e proprio i londinesi l’ultimo giorno di mercato estivo avevano provato a prenderlo con un offerta di circa 25 milioni di sterline, rifiutata seduta stante.

Milan, ecco perchè Kelly

Il motivo di tanto interesse è logico: Kelly è ancora relativamente giovane e ha doti atletiche e tecniche di buonissimo livello, anche se forse ci si aspettava qualcosa di più considerando le premesse: Lee Johnson, per due anni suo allenatore al Bristol City, gli aveva predetto un debutto in nazionale maggiore che finora però non è arrivato, nonostante le 19 partite giocate tra Under 20 e Under 21, comprese due edizioni degli Europei. A fermarlo, in parte, una serie di infortuni anche muscolari, gli stessi che lo limitarono a sole otto partite nella stagione di debutto in Premier League con il Bournemouth, 2019-20, dopo il passaggio per circa 15 milioni di euro, un prezzo che dava l’idea del valore previsto. Dopo quel malandato anno, terminato con la retrocessione, due stagioni piene e di successo in Championship, con la soddisfazione della fascia di capitano nella seconda, 2021-22, chiusasi con il ritorno nella massima serie. Lo scorso anno 23 presenze, con un paio di mesi di assenze, tra settembre e novembre, per problemi alla caviglia, mentre l’inizio dell’attuale stagione lo ha visto entrare e uscire dagli undici di partenza e restare fermo in altre occasioni per lievi infortuni, in una sorta di sintesi della sua ancor breve carriera: quando è stato titolare, sempre come difensore centrale di sinistra nel 4-2-3-1 di Andoni Iraola, modulo peraltro poco definibile con i numeri come da mentalità dell’allenatore basco, una volta è stato sostituito da Marcos Senesi e un’altra spostato sulla fascia sinistra sempre per far posto a Senesi, entrato però al posto del terzino Kerkez.

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