La situazione è talmente surreale, al limite del comico, che anche Giannis Antetokounmpo si è offerto all'Al Hilal: "Prendei me, somiglio a Kylian Mbappé". E la verità è che non è detto che, prima o poi, Giannis non ci finisca per davvero in Arabia. Il basket, infatti, potrebbe essere il passo successivo dell'operazione di sportswashing avviata da Riad che, dopo aver fatto irruzione, tra gli altri sport, in Formula 1, Golf e Padel, sta provando a ribaltare gli equilibri del mondo del pallone.
Per il momento, è sicuramente da apprezzare l'ironia del fenomeno greco che descrive alla perfezione la peculiarità della variabile impazzita araba che, in un attacco di consumismo compulsivo, potrebbe anche confondere il miglior calciatore con il miglior cestista del pianeta.
Verratti a un passo dall'Al-Hilal
Sfortunatamente per lui, però, Giannis non somiglia più di tanto a Kylian, a differenza di Marco Verratti che, pur non giocando un attacco, della palla sa prendersi cura con i piedi. L'accordo tra il club più importante d'Arabia, che ha già convinto Ruben Neves e Sergej Milinkovic-Savic ad anticipare il proprio pensionamento, e il centrocampista pescarese è vicino e quello con il Paris Saint Germain è, allo stesso modo, solo una questione di tempo, quello che servirà a Nasser Al-Khelaifi a convincere gli arabi ad aumentare la propria offerta che, in questo momento, è ferma a 30 milioni. Un prezzo più che accettabile per un trentenne, considerato che due "giovanotti" come l'ex Wolves e l'ex Sergente laziale sono costati rispettivamente 55 e 40. Tuttavia, sarebbe criminale non provare a spillare qualche euro in più a uno dei quattro club-Stato arabi che ha a propria disposizione risorse infinite.