Roma, retroscena Zaniolo: il sì al Bournemouth e il clamoroso dietrofront

La telenovela sul fantasista giallorosso si arricchisce di un nuovo episodio: ecco cosa è accaduto
Roma, retroscena Zaniolo: il sì al Bournemouth e il clamoroso dietrofront© canoniero

ROMA - Il caso Zaniolo continua a tenere banco in casa Roma, in particolare la trattativa sfumata con il Bournemouth che ha portato alla definitiva rottura tra il calciatore e il club giallorosso. Il numero 22 di Mourinho, dopo aver chiesto la cessione alla società, era convinto di poter sbarcare a Milano, sponda rossonera, per proseguire la sua stagione in Serie A, ma l'offerta arrivata da parte dei campioni d'Italia, prestito con diritto di riscatto per un totale di circa 22-23 milioni, non è stata ben accolta dai Friedkin. Il prezzo richiesto è di 30 milioni più bonus e l'unica società capace di arrivare alla cifra fissata è stato proprio il Bournemouth, pronto a includere anche il 10% sulla sua futura rivendita, che Zaniolo ha però rifiutato. La complessa telenovela ha portato la Roma ad escludere dal proprio progetto tecnico il fantasista azzurro, ma non è finita qui.

Roma, retroscena Zaniolo: il sì al Bournemouth e il clamoroso dietrofront

Dopo un iniziale no, però, il giocatore classe '99 ha avuto un ripensamento dando l'ok ad un suo passaggio in Premier League, soluzione che avrebbe messo d'accordo tutte le parti, ma questa volta a dire di no è stato proprio il club inglese. Non una scelta tecnica, ma economica: il Bournemouth aveva già speso tanto a gennaio, compreso l'ultimo colpo Traoré dal Sassuolo, e non se l'è sentita di effettuare un altro investimento. Oltre ai 30 milioni per l'ex Sassuolo, le Cherries si sono aggiudicate, proprio dalla Roma, anche Vina, in prestito a 750 mila euro con diritto di riscatto a 15, il portiere Randolph (arrivato a zero) e due movimenti in attacco: l’ala Ouattara, preso dal Lorient per 22,5 milioni, e l’attaccante ghanese Semenyo, prelevato dal Bristol per poco più di 10 milioni, per un totale di circa 63 milioni. Insomma altri 30 milioni per Zaniolo non erano più investibili e così si è deciso per un clamoroso dietrofront.

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