Torino, occhi su Boloca del Frosinone

Dopo l’affare saltato per Gatti, poi preso dalla Juventus, i granata osservano con attenzione l’eclettico centrocampista che ha cominciato la scalata dalla D
Torino, occhi su Boloca del Frosinone© LaPresse

Qualche mese fa, a gennaio, il Torino era andato a un passo dal prendere Federico Gatti, ma alla fine l’aveva spuntata la Juventus per il difensore del Frosinone. Il club granata non era stato di certo contento, nonostante siano dinamiche abituali del mercato. Ma in virtù degli ottimi rapporti tra le due società e anche per saldare ulteriormente i contatti, Torino e Frosinone presto potrebbero sedersi al tavolo per parlare di un altro ragazzo interessante, curiosamente originario di Chieri, a due passi da Torino, come Gatti. Si tratta del centrocampista Daniel Boloca, 23 anni, uno dei punti di forza della formazione di Fabio Grosso: sognava di raggiungere la Serie A con il Frosinone, invece l’obiettivo playoff non è stato centrato: potrebbe comunque salire al piano di sopra grazie al mercato, dato che diversi club di Serie A lo osservano con attenzione. Su tutti il Torino, si dice, anche se al momento contatti diretti tra i due club non ci sono ancora stati, ma Boloca piace per la sua duttilità: mezzala destra titolare nel centrocampo frusinate, ma all’occorrenza anche regista.

La versatilità è una qualità che piace molto a Ivan Juric, anche se il tecnico granata vuole gente da battaglia, soprattutto in mezzo: serve tempo per entrare nei suoi meccanismi, una sorta di apprendistato che sta affrontando adesso, per esempio, Samuele Ricci, elemento arrivato dall’Empoli a gennaio e sul quale il Torino punta forte per il futuro. Boloca può inserirsi in tale contesto anche perché, se è vero che in campo ha ancora ampi margini di miglioramento (un gol nel campionato di Serie B in 36 presenze e due assist) e che ogni tanto tende un po’ troppo a specchiarsi giocando di fioretto e non di spada, il 23enne non è tipo che si tira indietro davanti alle sfide. Lo racconta la sua storia, come più volte ha spiegato in alcune interviste da quando è al Frosinone. Dai Pulcini del Torino (giocava proprio con Gatti da bambino nei granata) Daniel passa al settore giovanile della Juventus, poi, dopo sei anni tra i bianconeri e il Chieri, decide di cambiare completamente strada, appena 18enne: si trasferisce in Slovacchia, per la precisione a Presov, un’esperienza che lo ha arricchito molto ma che ne ha rallentato la crescita calcistica. A quel punto, dopo sei mesi, è ritornato in Italia ma dovendo ripartire dalla gavetta della Serie D: Romanese, Francavilla e il ritorno in Piemonte, al Fossano.

Le qualità del ragazzo però non passano inosservate e così lo nota Guido Angelozzi, che per Daniel diventa una sorta di mentore. Boloca si allena con lo Spezia a gennaio del 2020, ma poi scoppia l’emergenza Covid e non se ne fa nulla. Niente contratto, ma l’occasione per il grande salto è solo rimandata: l’esperto dirigente non si è dimenticato di lui e lo chiama a Frosinone. Il resto è storia recente: in Ciociaria il centrocampista diventa un titolare e nell’ultima stagione si guadagna le attenzioni di club di categoria superiore. Un percorso che può essere paragonabile a quello di Davide Frattesi, arrivato al culmine della maturità nel Sassuolo dopo essersi fatto le ossa per anni in Serie B tra Ascoli, Empoli e Monza. Certo, Boloca è partito più tardi ma le stagioni tra i dilettanti lo hanno forgiato e non vanno dimenticate le storie di chi, salendo un gradino alla volta dalla D è arrivato fino in cima, come Messias (ora al Milan). L’operazione Gatti ha portato nelle casse del Frosinone un totale di 10 milioni, per Boloca, che è sotto contratto con i laziali fino al 2025, si ragionerebbe su cifre inferiori: ora il mercato è ancora in una fase embrionale, ma il Toro osserva e valuta le opportunità. E Boloca può essere una di queste.

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