Torino, che ansia: Juric aspetta dei chiarimenti

Il tecnico chiede un nuovo confronto con Vagnati per comprendere le intenzioni del club. Bremer è stato venduto da giorni, ma ancora non c'è nessun rinforzo
Torino, che ansia: Juric aspetta dei chiarimenti© LAPRESSE

TORINO - Ivan l’attendista. Il tecnico croato aspetta e spera. Ma non è contento e ci mancherebbe che lo fosse: a ventun giorni dall’inizio del campionato con la trasferta di Monza non ha ancora visto arrivare rinforzi, a parte Brian Bayeye e Nemanja Radonjic che, in un modo o nell’altro, sono due scommesse. E per due arrivi se ne sono andati Pobega, Brekalo, Mandragora, Belotti, Praet, Pjaca e Bremer. Uno dopo l’altro senza sostituti. I conti non tornano se non per la società, che con la cessione del brasiliano porterà a casa dai 45 ai 50 milioni, bonus permettendo. Ma i soldi non scendono in campo e i giocatori scarseggiano. Addirittura se il tecnico non avesse chiamato molti giovani della Primavera, difficilmente ci sarebbero stati i numeri necessari per completare il ritiro. Dopo le promesse di giugno l’allenatore si aspettava delle risposte concrete. Aveva chiesto dieci giocatori, a maggio, ma al momento le facce nuove sono due e, probabilmente, neppure chieste da lui.

Juric aspetta spiegazioni da Vagnati

E allora Juric si aspetta delle spiegazioni al più presto da Davide Vagnati, magari già nel pomeriggio se il direttore raggiungerà Kitzbuhel per seguire la terza amichevole stagionale dei granata contro il Trabzonspor, fresco campione di Turchia, avanti nella preparazione visto che dovrà affrontare i preliminari di Champions League. Ma questo non è il vero problema, i problemi gravi sono altri e più passa il tempo e più si ingigantiscono. Da Praet a Dovbyk, da Denayer a Laurienté, da Dragowski a Solet, da Maggiore a Joao Pedro (finito al Fenerbahce in Turchia), nessuno ha raggiunto la squadra in ritiro in Austria: ed erano tutti obiettivi dichiarati su cui il direttore sta lavorando da tempo. Magari qualcuno di questi arriverà negli ultimi giorni di mercato come consuetudine della società, ma resta il fatto che al momento la rosa a disposizione dell’allenatore al massimo può lottare per evitare la retrocessione.

Forse... E proprio questo è il punto. Juric chiede chiarezza per capire a che cosa dovrà andare incontro, capire che tipo di campionato dovrà affrontare e, perché no, decidere se accettare l’eventuale ridimensionamento. Intanto lavora con grande intensità come ha sempre fatto cercando di sfruttare al massimo le caratteristiche di chi ha a disposizione. Non perde tempo, ci dà dentro, ma è comunque giustamente inquieto. Con la cessione di Bremer pensava, come del resto tutti i tifosi granata, che la situazione si potesse sbloccare in un batter d’occhio, ma evidentemente dall’alto i segnali restano sempre quelli di giocare al risparmio e aspettare il momento giusto per piazzare il colpo al minor prezzo possibile.

Un po’ come i tanti prestiti dello scorso anno, quando, alla fine, nessuno poi è stato riscattato, a parte Pellegri (Berisha era un obbligo di acquisto a fine stagione): non è facile il compito di Vagnati che è costretto a navigare in questo mare di precarietà, senza la possibilità di concretizzare una delle tante trattative che ha portato avanti in quest’ultimo periodo per mancanza di liquidità. Allora non resta che sperare. Che qualcosa si muova e, soprattutto, che Juric non perda la pazienza e mandi tutti a quel paese. Si sa che il tecnico non le manda a dire e se fino a oggi ha scelto la strada del silenzio è perché si augura che da un momento all’altro arrivino i nostri sotto forma di rinforzi. Ma si sa che la pazienza ha un limite.

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