Torino, il rilancio per Laurienté è pronto

I granata hanno comunicato al Lorient di essere disposti ad alzare l’offerta, pur di riaprire la trattativa per l’ala francese
Torino, il rilancio per Laurienté è pronto

TORINO - La telenovela ricomincia. Nuove puntate in arrivo, a cominciare da questa. Che poi in realtà è quella: quella mandata in onda dal Torino un paio di giorni fa. Con tanto di fermo immagine finale: come se la tv si fosse incantata sul più bello. Colpa, in questo caso, non dell’antennista di Cairo o di Vagnati, ma tanto per cambiare dei vertici del Lorient. Piccolo club francese, bretone, salvatosi per il rotto della cuffia nell’ultima stagione (continuare a giocare in Ligue 1 è un mezzo miracolo) e ora determinato a far girare le scatole al Torino e al Sassuolo. Determinato, soprattutto, a cambiare le carte in tavola spesso e volentieri, per cercare di spillare più denaro possibile dal suo gioiellino, Armand Laurienté. Il dg Arnaud Tanguy e il presidente Loic Fery ne hanno già inventate di cotte e di crude per far girare le scatole a Vagnati. Hanno confidato di aver sparato persino una cifra da capogiro, come provocazione. Una settimana fa, o meglio quasi due ormai, il dt granata aveva spedito una proposta ufficiale per l’acquisto di questa giovane ala di sicuro talento. I francesi dapprima avevano risposto picche, ma poi si erano persino divertiti a recapitare una richiesta totalmente fuori mercato. E a vederne l’effetto. Non bastano 15 milioni, avevano replicato a Vagnati. E si erano premurati di farlo sapere ai media francesi più vicini al club bretone. Una cifra fuori mercato, oggettivamente: e non solo per la crisi economica imperante nel mondo del calcio. Ma innanzi tutto perché Laurienté vuole andarsene, l’ha detto chiaro alla dirigenza quando ha ripreso la preparazione estiva, l’ha comunicato all’allenatore, ha fatto scrivere paginate ma intanto è ancora lì, più bloccato che blindato.

Il Lorient vuole almeno 10 milioni

Il Lorient cerca plusvalenze d’oro, ha bisogno di incassare per mandare a regime anche quest’anno l’autofinanziamento. E ha compreso che dalla cessione di Laurienté può ricavare almeno 10 milioni. Tira al colpaccio, fomenta un’asta tra il Torino e il Sassuolo. Ha allacciato anche rapporti con il Lilla, per la propria ala. Ben contenti, i vertici francesi, di avere candidati acquirenti anche in patria. Fin qui, tutto nella norma. Un po’ meno il vero incubo tanto del club granata quanto di quello neroverde: non aver ancora capito, una buona volta, quanti soldi davvero vogliano, lassù al nord. Bastano 10 milioni? Oppure 12? O 13? Addio, nel caso. A queste cifre non vale la pena, non esiste al mondo. E tanto più davanti a un giocatore che ha già fatto fuoco e fiamme per andare via. E che ha anche comunicato al suo club di non voler rinnovare il contratto, in caso di permanenza obbligata.

Vagnati ci prova ancora

Vagnati è ripartito, la notizia è questa. Con calma, ma alla fine ha avuto un nuovo via libera da Cairo. Portata a casa la cessione di Bremer, il patron ha nei fatti liberato le mani al dt, ora in grado di riaprire le trattative più onerose. Per meglio dire: di poter tornare a effettuare rilanci, ma su carta intestata, in forma ufficiale, via Pec con allegati, non solo verbalmente. Non un dettaglio, ed è facile comprenderlo. D’altra parte Vagnati sa bene di non poter mettere sul piatto chissà che cifre: verrebbero cassate a posteriori, come già successe nell’estate di 2 anni fa quando esagerò nei rilanci con la Samp per Linetty. E il giorno dopo fu costretto da Cairo a tornare sui suoi passi.

Torino pronto al rilancio

Per cui il dt si sta muovendo con prudenza, usa il bilancino dei farmacisti, ma non sta prendendo in giro il Lorient, questo è comprovato. Al massimo è il giocatore che si sente preso in giro dalla sua società: a torto o a ragione? Lo pensa, l’ha detto in faccia al suo dg, i giornali in Francia hanno suonato il tamburo della polemica, però ora siamo di nuovo qua, sempre qua. Ma con l’ultima novità. Vagnati si è detto disposto ad alzare l’ultima offerta, a effettuare un nuovo rilancio ufficiale. Non più 7 milioni più 2 di bonus (non tutti facilmente raggiungibili, peraltro) con il 10% per il Lorient in caso di rivendita a un terzo club, in futuro. Il dt adesso può avvicinarsi a quota 10 milioni, la chiave è innanzi tutto alzare la parte fissa e rendere più malleabile quella variabile. Ora Vagnati attende una risposta dal Lorient: li volete più soldi, sì o no?

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