Toro, ora c'è Miranchuk. E si rilancia per Schuurs

Summit fiume andato in scena ieri dal tardo pomeriggio: i granata sono tornati alla carica per il talento dell'Atalanta. Nuovi contatti per il giovane centrale dell'Ajax
Toro, ora c'è Miranchuk. E si rilancia per Schuurs© EPA

TORINO - Ivan Juric ha le idee chiare in testa, per la trequarti: Nikola Vlasic, piede destro, e Aleksej Miranchuk, mancino. Perfettamente compatibili, con il loro estro e i dribbling. Il tecnico è un cultore della ricerca della superiorità numerica in quella particolare terra di nessuno tra la mediana e la linea difensiva nemica. E su questo scenario tattico erano state intessute le trattative con l’Atalanta nella scorsa settimana per Miranchuk, in attesa che maturassero le condizioni per sferrare l’assalto finale a Vlasic. Nei piani di Juric, che prevedono ovviamente la possibilità di utilizzare anche Nemanja Radonjic in alternativa, Vlasic è destinato a operare sulle zolle del centrosinistra, così da poter utilizzare il piede migliore al tiro o nel confezionamento del passaggio smarcante, nel momento in cui dovesse accentrarsi. A specchio l’utilizzo del mancino Miranchuk, sul centrodestra. Il nazionale croato è stato arpionato ieri. E per il russo è ripartita la caccia. Vedi il summit fiume andato in scena ieri dal tardo pomeriggio, con prosecuzione fin sul far della notte.

Tutto è cominciato con il blitz dell’agente del russo a Zingonia, per poi continuare sull’onda dell’ingresso sulla scena, al fianco del ds nerazzurro Tony D’Amico, anche dell’amministratore delegato Luca Percassi, a sua volta in contatto con Urbano Cairo. Il Torino è dunque tornato alla carica per Miranchuk, dopo la beffa di una decina di giorni fa. Quando erano stati trovati gli accordi tra tutte le parti: prestito con diritto di riscatto per 12 milioni e visite mediche già programmate. Poi l’improvviso stop, davanti alle rimostranze accese di Gian Piero Gasperini: il tecnico obbligò i suoi vertici societari a bloccare tutto, in attesa di rinforzi tra trequarti e attacco. È poi arrivato il jolly offensivo Ademola Lookman, sono ora in corso altre trattative per Adam Karabec, trequartista dello Sparta Praga. A Bergamo gli incastri stanno maturando, così il Torino è riuscito a riaprire la pista Miranchuk. Il quale, come si sa, non vede l’ora di trasferirsi da Juric: troverebbe più spazio e maggior fiducia, dopo 2 anni in giostra in nerazzurro.

Nel summit andato in scena ieri la gran parte delle discussioni è ruotata attorno alla possibilità di trasformare quel prestito con diritto di riscatto a 12 milioni in un obbligo di acquisto tra un anno, però condizionato al raggiungimento di determinati obiettivi individuali (20 presenze) e collettivi (dal 10° posto in su): però in questo caso a cifre più basse (10 milioni), data la più che realistica possibilità che quell’obbligo maturi tra 12 mesi (mani meno libere per il Torino, insomma). Braccio di ferro prolungato. E significativa dichiarazione proprio di Gasperini, ieri sera: «Luca (Percassi, ndr) ha dato la colpa a me, ma ci sono aspetti economici da risolvere». Appunto.

In tale contesto va poi evidenziato anche un aggiornamento quanto alla ricerca del difensore: nuovi contatti con l’agente di Perr Schuurs, 22enne giovane centrale dell’Ajax già con buona esperienza anche internazionale, dopo quel blitz ad Amsterdam compiuto due settimane da Davide Vagnati. Più vicina l’intesa col giocatore e rilancio pro Ajax effettuato via mail, leggermente superiore all’offerta iniziale di 9 milioni più 3 di bonus. Come si sa, Schurrs già da settimane aveva chiesto di emigrare per poter trovare più spazio. Gli olandesi stanno intanto cercando di chiudere per Ahmetcan Kaplan, 19enne difensore del Trabzonspor, potenziale sostituto di Schuurs. Passi avanti, insomma, con due nazionali belgi in alternativa per il Torino: Jason Denayer (ex Lione, svincolato) e Wout Faes (Reims).

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