Toro, Boga libera Praet: la situazione tra Leicester e Atalanta

Confermato l’accordo con il club inglese a 8,5 milioni, ma i Foxes vogliono il sostituto del belga
Toro, Boga libera Praet: la situazione tra Leicester e Atalanta

TORINO - Sì, a questo punto è davvero quasi tutto pronto, per infiocchettare il regalo - Dennis Praet - che Juric vuole scartare per aumentare le soluzioni offensive del suo Torino: come si scrive da qualche giorno i granata hanno piazzato la zampata vincente rivolgendo al Leicester l’offerta giusta, quella da 8,5 milioni. Inutile ribadire il reciproco gradimento all’operazione: tanto Juric rivuole Praet, tanto il belga ritroverà con entusiasmo il tecnico croato e lo spogliatoio granata. Ma allora perché, ancora al penultimo giorno del mercato non si è arrivati alle ufficialità, perché già per Praet non sono state fissate le visite mediche? 
Dipende dalla strategia del Leicester, che prima di lasciar partire il trequartista vuole il suo sostituto. E qui l’incrocio è curioso, perché a dare una mano al Torino potrebbe essere proprio l’Atalanta, avversaria di questa sera (20.45) al Gewiss Stadium. Già, perché tra i candidati forti a prendere il posto di Praet nel club portato sul tetto d’Inghilterra da Claudio Ranieri nel 2016 c’è Jeremie Boga, attaccante esterno dei nerazzurri. Questo, il tassello mancante che ancora non consente al Toro di depositare il contratto di Praet. A questo punto difficile attendersi brutte sorprese, a meno che il Leicester si venga a trovare in difficoltà per Boga o una sua alternativa. A quel punto i granata potrebbero trovarsi nei guai, visto che tempo per tornare a bussare dagli inglesi non ce ne sarebbe più: l’affare non può che essere chiuso oggi. Con l’attualità - cioè le risicate scelte di formazione anti Atalanta - che intanto serve su un piatto d’argento a Juric la chance di sottolineare l’incompletezza della rosa granata. Oggettiva e non mascherabile da un avvio di stagione pur estremamente confortante. "Mi servono un centrocampista e un trequartista", l’ultimo appello del tecnico, almeno per questa finestra di mercato. "Se non potremo fare niente, andremo avanti così sperando di non avere problemi e infortuni", l’aggiunta dell’allenatore. Il quale farebbe cucina con quello che gli viene messo a disposizione, ma al quale non dare gli ingredienti se non migliori comunque utili a creare la sua ricetta sarebbe un gran peccato, viste le premesse. Meritano, Juric e la squadra e i tifosi, di veder completata un’opera che se non perfetta è tuttavia buona, diversa ma per valori assoluti in linea a quella dello scorso anno. 

Un “nuovo” acquisto

Dalla trequarti al centrocampo per partire da quello che in un certo modo potrà essere considerato un “nuovo” acquisto. Dopo l’ammutinamento di Monza e due ingressi dalla panchina stasera Lukic potrebbe vivere la prima dall’inizio (in mezzo o al posto di Radonjic, se l’attaccante non sarà ritenuto in buone condizioni), in questo campionato. L’affiatamento trovato da Linetty e Ricci lo ha marginalizzato, ma è assai probabile che col tempo il serbo saprebbe riproporsi quale punto fermo del Toro. Ieri il direttore dell’area tecnica granata Vagnati si è intrattenuto a Milano con gli agenti di Lukic, sul piatto quel prolungamento di contratto - con annesso adeguamento - che era stato oggetto del contendere che aveva portato al caso di Monza. Un passaggio inevitabile, il rinnovo, per tenere il centrocampista che dello spogliatoio era un leader - tanto da guadagnare la fascia di capitano - e che resterebbe un ottimo elemento a composizione del centrocampo. Manca evidentemente un giocatore, a meno di affidarsi ad Adopo (ieri rifiutato il prestito al Sudtirol) come quarta risorsa e accelerando la maturazione di Ilkhan. In caso contrario, cioè concedendo ad Adopo di andare a misurarsi con continuità e a Ilkhan di crescere con calma, dal mercato dovrebbe arrivare una mezzala. Né l’Udinese né il Verona chiudono rispettivamente per Makengo e Tameze, però nemmeno procedono con particolari sconti. Entrambi costano attorno ai 12, 13 milioni di euro. Soldi che se fossero sommati all’investimento Praet porterebbero il totale delle ultime due operazioni a quota 20 milioni. C’è poi Nandez, conteso al Napoli anche in queste ultime battute ma pure lui giocatore abbastanza caro: 2 milioni per il prestito oneroso cui ne andranno poi aggiunti 8 in sede di riscatto, per convincere il Cagliari. 
Più a buon mercato la soluzione Moutoussamy: il centrocampista di 26 anni del Nantes ha una valutazione inferiore ai 4 milioni. Chiaro che arrivando in coda al mercato avrebbe bisogno di tempo per integrarsi, a differenza dei vari Tameze (ha già lavorato con Juric a Verona), Makengo e Nandez.

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